La tettona del piano di sopra. La mia Milf.
Data: 26/09/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Antonio2121
Salve a tutti, mi chiamo Antonio ed ho 21 anni. Vorrei raccontarvi della mia prima volta con una donna più grande di me. Qualche mese fa con la mia famiglia abbiamo traslocato in un nuovo appartamento, in un condominio nella periferia di Bergamo. Fin dal primo istante in cui metto piede nell’appartamento, dal piano di sopra si sente sempre una persona che cammina in casa con i tacchi facendo molto rumore. Si sentiva solo nella mia stanza, quindi solo a me dava fastidio. Visto che ero li da poco, ancora conoscevo pochissime persone nel palazzo, per cui chiedo a mia madre se sapeva chi abitasse nell’appartamento di sopra. “Mi ha detto il proprietario che ci abita una donna di mezza età separata da poco”. Io a quelle parole ero andato in estasi; nella mia mente già me la immaginavo: donna sulla quarantina che cura molto l’aspetto fisico e il modo di vestirsi, seno abbondante, la classica Milf insomma. Speravo di incontrarla il prima possibile per vedere che aspetto avesse, ma nei giorni seguenti non ebbi fortuna. Poi un pomeriggio stavo uscendo per andare da un mio amico, quando sento il portone del piano di sopra che si apre, e per prendere tempo resto sul pianerottolo facendo finta di allacciarmi le scarpe. E poi finalmente la vedo scendere: bionda, capelli leggermente mossi, occhi azzurri di ghiaccio, fisico molto ben scolpito, culo a mandolino e due tette da paura, avrà avuto almeno una 5°. Suppongo che stia andando in palestra, indossa scarpe da ginnastica, leggins sportivo ...
... attillato che evidenzia il suo bellissimo culetto e una canottiera sportiva che le lasciava la pancia scoperta. Lei mi guarda e si presente: “Ciao, sono Silvia, abito al piano di sopra, voi siete i nuovi inquilini?” Le stringo la mano “Piacere Antonio, si siamo noi i nuovi arrivati”. “Mi tratterrei volentieri, ma sono in ritardo per la lezione di zumba in palestra. E’ stato un piacere fare la tua conoscenza, magari ci vediamo con calma la prossima volta!” E mi fa un sorrisetto molto malizioso, la saluto ed esco anch’io. Era davvero stupenda, e in un modo o nell’altro ero deciso a portarmela a letto. Il pomeriggio seguente ero solo in casa, e quale occasione migliore per andare a trovare la cara vicina? Aspetto che rientri a casa, infatti puntuale come un orologio svizzero alle 17:30 la sento camminare per casa con i tacchi. Suono alla porta e mi apre lei: indossa un paio di stivali con un tacco mostruoso, un bellissimo jeans, e sopra un giubbino di pelle nera, che a stento conteneva le sue tette fantastiche. “Ciao scusa per il disturbo, ma per caso avresti dello zucchero da prestarmi? Volevo farmi un caffè ma mi sono accorto di averlo finito” (ovviamente era tutta una scusa, di zucchero ne avevo in abbondanza in casa). “Ciao Antonio, sono appena tornata, ma certo accomodati pure” La casa è nuova e molto bella, credo che i soldi non siano un problema per lei. “Prenditi pure questo pacco di zucchero, ma se aspetti faccio il caffè e lo prendiamo insieme visto che a quest’ora lo ...