1. gloria e il nonno.


    Data: 27/09/2019, Categorie: Incesti Autore: maran, Fonte: RaccontiMilu

    Gloria è impacciata, goffa. Timida, incerta. Il nonno ha stima di lei, ritiene che sia intelligente di un�intelligenza fuori dal comune. Colta. Gloria pensa, pensa vorticosamente: è un turbinio di pensieri, un turbinio vivente. Rimugina, riflette. Vive d�introspezione. Questo, il nonno ritiene sia il problema: Gloria non sa vivere. Non sa esternarsi. Non sa agire. Gloria non parla con nessuno, non ha amici. Non esce, non si esprime affettivamente. Non frequenta ragazzi. Emotivamente infantile, Gloria è vergine, a ventisei anni. Il nonno è un docente universitario in pensione, un uomo di mondo. Uno studioso, un filosofo. Gloria si sta specializzando in Filosofia, come il nonno. Il nonno è il suo modello intellettuale, il suo punto fermo, anche affettivo. Lavorano insieme alla tesi di laurea di lei. Cammina verso casa di lui, spedita, alle tre del pomeriggio. Un orario scomodo, pensa Gloria, il momento peggiore della giornata. Né presto né tardi, scriveva Sartre. Ha questo in mente, quando si affaccia nel tinello. Il nonno è in poltrona, un libro in mano, la sta aspettando. Ciao, piccola � la saluta. La guarda, quasi scrutandola. Sembra una bambina, alla sua età. Occhiali tondi, spessi, da miope. Capelli castani, lievemente scuri, raccolti in una coda di cavallo. Non sovrappeso, ma quasi tondeggiante, sferica. Profilo perfettamente ovale, puerile. Nonno, ciao � ricambia il saluto, si accosta, gli sfiora con le labbra una guancia. Labbra di femmina, pensa il nonno quasi ...
    ... fulmineamente, ed è un pensiero destinato a restare latente. Labbra umide, tumide. Non conoscono uomo, acerbe. Il nonno conosce le donne, conosce il sesso. Il nonno ha esplorato l�istintualità, l�animalità delle pulsioni. Il nonno pensa alla libido come parte integrante della natura umana, fondamentale. Gloria prende posto al tavolo, tondo, del salone. Sta lavorando al De ente di Tommaso, il nonno l�aiuta. Il nonno chiude il libro, con lentezza. Lo ripone, accuratamente, su un piccolo mobile da camera. Si alza, si siede accanto a lei. Capisce che è inquieta, distratta. Nervosa. Quasi capricciosa, come ottusa. La qualità del lavoro che stanno portando avanti, dopo quasi circa un�ora, il nonno si rende conto che è pessima. La interrompe, le chiede cos�abbia. Lei non lo sa. Rimane costernata, esterrefatta. Serra le dita, comincia a piangere. Il nonno lo dice, improvvisamente: lei sembra non credere di averlo sentito, lui di averlo detto. Gloria, tu il problema lo hai lì, tra le gambe � e, tempo un secondo, tende un braccio e le serra la vagina nella morsa di una mano chiusa a pugno. Si guardano negli occhi. Sono secondi interminabili, inconcepibili, lenti. Tremendamente lenti. Sente le dita di lui, sente la fica bruciare. Non capisce, ha paura. Si sente inorridita, eccitata. Orrendamente eccitata. Vogliosa, vogliosa dell�incertezza di ciò che è lì lì per accadere. Il nonno ritira il braccio, si alza. La prende per un gomito. Vieni, le dice. La precede in bagno. Non c�è nessuno, la nonna ...
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