Ti fidi di me?
Data: 30/09/2019,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: DonnaCamaleonte
... guardare la mia intimità per un tempo che a me parve infinito. Portò un dito alla bocca e poi dentro di me. Sentii la sua saliva mischiarsi ai miei umori, che serbavo copiosi dentro di me. Il suo dito scivolò abilmente nella mia intimità ed il piacere iniziò ad espandersi come un mare nel mio corpo. Quella sensazione era resa ancora più forte dalla vescica che spingeva verso il basso: dovevo disperatamente andare in bagno, ma mai avrei voluto che il mio signore smettesse di masturbarmi. Sentivo le sue dita dentro di me, sul mio corpo. Vedevo i suoi occhi bearsi di quella vista e il mio corpo era all�apice dell�estasi. La sua mano correva fra le mie labbra e all�improvviso si portò sul ventre e spinse. Io emisi un gemito e lui comprese tutto. �Devi forse andare in bagno?�. In un istante l�atmosfera cambiò ancora. �Si, dovrei�, dissi io con un filo di voce. �Allora devi chiedermelo come si deve�. �Dovrei andare in bagno, per favore�, aggiunsi io. Lui spinse ancora la mia pancia quasi fino a farmi male. �Devi chiedermelo come una brava sottomessa domanda al suo padrone�. �Mio signore�, dissi abbassando lo sguardo e sentendomi avvampare, �posso chiederti di concedermi di andare in bagno?�. Disse si e io feci per alzarmi, ma con un gesto repentino mi riportò sulle ginocchia. �Ti ho detto che saresti andata in bagno. Non ti ho detto come lo avresti fatto�. Prese il collare in mano e mi chiese di rimanere in ginocchio. Fece un passo in avanti e lì fu chiaro che lui era il padrone ...
... e io la sua sottomessa. Ecco perché aveva voluto che bevessi. Per gustarsi la scena. Non mi mossi subito. Attesi qualche istante, il tempo di realizzare quello che davvero stava succedendo. Arrivammo in bagno ed io sperai che fosse finita lì, che uscisse e mi lasciasse il mio tempo. Ma prese uno sgabello e si accomodò, aggiungendo: �prego, il bagno è tutto tuo�. Avrei dovuto fare pipì davanti a lui???? Avrei voluto piangere, scappare via, andarmene. Non ci sarei mai riuscita. Eppure una forza a me sconosciuta mi inchiodava lì dove stavo: non volevo deluderlo, sentivo che il desiderio di compiacerlo era molto più forte della profonda umiliazione che stavo subendo. Mi trovavo in bagno, al guinzaglio del mio padrone, nuda, coperta di cera e con delle mollette per i panni sui capezzoli: che altro voleva da me? Più pensavo a quello e meno riuscivo a liberarmi. Sentivo il suo sguardo addosso a me, che scrutava ogni movimento, ogni emozione che il mio viso tradiva. �Ho tutto il tempo che serve, non ho fretta�, disse con una dolcezza che non mi aspettavo. L�idea di trovarmi in quella situazione mi eccitava da morire, ma mi innervosiva non riuscire a lasciarmi andare� Chiusi gli occhi, senza dire niente, e mentre una lacrima scendeva sulle guance, finalmente sentii il liquido caldo uscire fra le mie gambe e una sensazione di liberazione impadronirsi di me. C�era un silenzio irreale, solo il mio rumore riempiva l�aria. Il mio signore mise una mano sulla mia testa per tutto il ...