1. Il maritino


    Data: 01/10/2019, Categorie: Etero Autore: schiavadelcazzo

    ... il phon constatai che erano già le 10.20. “Non ci vediamo più” pensai “è tardi ormai.. se non si è fatto sentire fino ad adesso, dubito che riesca a sganciarsi ed essere qui entro 10 minuti”. Iniziai con calma a passare il phon sui capelli mentre mi fissavo allo specchio e non sapevo se essere dispiaciuta o contenta di ciò; quando non ero nemmeno a metà dell’opera mi arrivò un sms .. era lui.. “tra 5 minuti sono li”. Oh mamma! E quindi ce l’ha fatta ad arrivare in tempo! Guardavo inebetita il cellulare mentre continuavo ad asciugarmi i capelli quando lui decise di chiamarmi per farsi spiegare dove potersi incontrare. Cercai di fare mente locale su dove potersi incontrare in un posto comodo per entrambi da raggiungere; l’unica cosa che mi venne in mente fu il parcheggio di un centro commerciale a pochi minuti dalla mia palestra e vicino all’uscita dell’autostrada. Prima di riattaccare ci dicemmo il tipo di macchina che avevamo per riconoscerci + facilmente e ci salutammo.
    
    Finii di pettinarmi alla bene e meglio, lasciandomi i capelli ancora umidi, mi misi l’impermeabile presi la sacca della palestra e uscii. Salita in macchina mi diedi dell’idiota.. ma proprio in un posto così isolato dovevo dargli appuntamento?!? E se poi succedeva qualcosa, che facevo? Ormai la frittata era fatta, non avevo che da andare all’appuntamento e sperare di trovare una persona per bene. Nel tragitto senti la mia fighetta che si stava bagnando copiosamente, quella situazione mi intrigava ...
    ... terribilmente.
    
    Quando arrivai al parcheggio del centro commerciale cercai la sua macchina con lo sguardo, passai di fianco ad un’auto del tipo che mi aveva descritto e vidi dentro un uomo seduto al posto del guidatore col motore spento. Mi affiancai e spensi il motore sperando di aver imbroccato l’auto giusta: quando mi vide scese subito dalla sua macchina e si diresse verso la mia.. ero così agitata che non riuscì nemmeno a guardare fuori dal finestrino per vedere la fisionomia del suo volto, mi attardai a spegnere la radio e mettere via il cellulare che avevo buttato sul sedile del passeggero. Aprì la portiera e Marco era li in piedi ad aspettarmi, scesi e con un sorriso mi disse “Ciao Giulietta” dandomi due baci sulle guance; le mie paure scemarono anche se la tensione rimase molto alta. Era un bell’uomo, dimostrava meno anni della sua età, poco + alto di me , capelli scuri e pizzetto. Cominciammo a parlare e lui abbassò lo sguardo verso la scollatura della camicetta e commentò “bel fiore..” riferendosi al ciondolo che avevo intorno al collo. “Si il fiore va a guardare lui..” pensavo… si avvicinava sempre di più e io iniziavo ad agitarmi.. “ma non dovevano essere solo 5 minuti? Solo una conoscenza veloce?” Indietreggiavo sempre di più, fino ad appoggiarmi alla portiera della mia automobile più indietro non potevo andare.. ora era così vicino che potevo sentire distintamente il suo profumo; era inebriante mi stava stregando da tanto era buono, scherzando gli dissi che adesso che ...
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