Da cosa nasce cosa. ma cosa nasce? :-)
Data: 31/10/2017,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: LukasQuarzberg, Fonte: Annunci69
Carlo stava accelerando il ritmo delle sue stantuffate mentre cavalcava Elena che ne seguiva il ritmo emettendo degli “…ah..! …ah..! …ah..!” sul tempo di Carlo.
Un istante prima di godere, Carlo estrasse il suo cazzo e, senza bisogno di menarlo, eiaculò generosamente e con potenza sulla schiena di Elena, fino ai capelli della ragazza.
- Girati e puliscimi… - disse lui col fiato corto, caduto sul materasso in ginocchio. Lei ubbidì e fece sparire l’uccello pulsante nella su bocca assaporando il misto sperma e liquidi vaginali. Poi lui si abbassò per baciarla.
- Ti adoro, sei così adorabilmente troia… - bisbigliò e poi si lasciò cadere sulla schiena sudata e chiuse gli occhi. Lei gli accucciò di fianco e disse, con voce da bambina, - Coccole… –
Carlo rise debolmente e le cinse il braccio attorno alle spalle.
- Perché ridi? – protestò lei con finto tono di rimprovero.
- Sei buffa, a volte. – disse con gli occhi chiusi.
- Voglio un po’ di coccole. –
Carlo le baciò la testa e la strinse verso di sé. Poi si appisolò per qualche minuto. Elena gli passò una mano sul petto e si rilassò soddisfatta.
* * * * * *
- Ti accompagno a casa o in ufficio? – chiese Elena infilandosi la giacchetta di lino.
- In ufficio, grazie. – rispose Carlo, inginocchiato mentre si allacciava le scarpe.
- Cosa succederà? – chiese lei quando furono in macchina, dopo aver lasciato la stanza del motel.
- Beh, l’ufficio di Bologna l’hanno chiuso un mese e ora toccherà a ...
... Genova. Queste sono le voci. Di sicuro non stiamo andando bene.
–
- Io e Paolo pensavamo di sposarci a maggio dell’anno prossimo..! Però, a questo punto, non so… –
- Mi dispiace. –
Non parlarono per alcuni minuti.
- Stai già cercando? – chiese Elena, rompendo il silenzio.
- Certo. Però, temo, che mi dovrò trasferire. Anche se non so ancora dove. Tu, cosa pensi di fare? –
- Non lo so. Paolo ha un buono stipendio e un lavoro sicuro, per quanto lo possa essere un lavoro, oggi come oggi. –
- Ma ce la fa a pagare un mutuo? –
- No, andremmo a vivere nel bilocale di suo zio che ora sta al ricovero dei vecchi. –
- Beh, buono, no? –
- Io volevo una casa tutta mia..! Uffa! –
Carlo scosse la testa e sorrise. Nel frattempo erano giunti ad un chilometro dall’azienda dove lavoravano.
- Ok, scendo qua e faccio due passi. Meglio che non ci vedano assieme, ti devi sposare! - scherzò lui, le strizzò l’occhio e scese.
Mentre camminava verso l’azienda, consultò lo smartphone. C’era la notifica di un messaggio. “Uh-hu! Vediamo chi mi scrive..!”, pensò.
Era una coppia di un’altra provincia.
“Ciao, abbiamo trovato il tuo profilo e ci è piaciuta la tua presentazione. Siamo un po’ più grandi di te. Se ti va, potremmo vederci per un caffè. Baci. Luca e Simona.” Andò a vedere il profilo della coppia. L’annuncio era di quelli corti, essenziale, senza fronzoli, scritto in un italiano corretto. Le foto erano discrete, la più esplicita era quello del cazzo ...