1. Viviana e Leo


    Data: 03/10/2019, Categorie: Etero Autore: 1948

    ... sentirmi una troia!”“Leo sa cosa serve alle troiette come te. Credi che non sappia del via vai che c’è in casa tua? Tu sei una vera troia Viviana!”“Che cavolo dici Leo? Sopporto tutto da te e sei il mio amico intimo, ma questo!”“Allora ti dirò che un giorno ero in casa tua a sistemare l’avvolgibile, ricordi?, volevo farti una sorpresa. Ti ho sentito arrivare ma non eri sola. Non so perché l’ho fatto, ma invece di farmi vedere mi sono nascosto nel ripostiglio Avete lasciato la porta della camera da letto socchiusa, è così ho visto e sentito tutto!I tuoi gemiti, le tue urla, i tuoi ‘Sì ancora, più forte!’ Ti visto alla pecorina che ti facevi inculare. Ti ho visto bere golosa la sborra del tuo ragazzo. Con quanti uomini sei stata? Tanti eh! E con tutti ti eccitavi sentendoti dare della puttana, non è così?”“E così spiavi i miei incontri! Si è vero, sono una troia. Non posso farci niente è più forte di me!E ora, ti prego, trattami come una sgualdrina!”Il cazzo di Leo era già nella sua mano, duro, enorme, turgido. La lingua di Viviana cominciò a leccarlo strappando dei sospiri all’uomo e a succhiarlo lentamente.“In bocca, tutto in bocca!” disse Leo prendendole la testa e tirandola a se!Viviana succhiava come mai aveva fatto prima e Leo le diceva di tutto “Troia, puttana, zoccola, siiihh!! sei una bella pompinara, siii!!!”Dopo un gemito più forte ed un tremito, spingendo dentro la bocca di Viviana il suo cazzo la allagò con sperma sperma caldo“Bevi, bevi tutto troia!” mentre ...
    ... Viviana continuava ad ingoiare. Per la ragazza era così buono e tutto era così eccitante, era il suo amico confidente che le stava venendo in bocca e questo la eccitava molto e finalmente poteva dimostrare la sua natura anche a lui.“Ora tocca a te!” le disse.Leo si spogliò, la prese per mano andando in camera e facendola sdraiare a gambe larghe sul letto.In casa non c’era nessuno, per fortuna. Le amiche erano a lezione all’università e sarebbero rientrate dopo pranzo.“Sei già bagnata fradicia” le disse infilandole due dita nella vagina e strappandole un gemito.“Scopami, ti prego!”“Devi avere pazienza amore mio!”Leo era tornato quello dolce di sempre, come se l’esplosione dei sensi di poco prima lo avesse liberato di un grosso peso.Ora le accarezzava dolcemente le tette. Poi messa la testa tra le morbide cosce, cominciò a leccare abilmente le grandi labbra e il clitoride senza far mancare contemporaneamente un’altra stimolazione: due dita andavano e venivano velocemente nella vagina.“Aaah, che bello! siiiì, così!!”“Ti piace Viviana?”“E’ bellissimo Leo, ma ora ti voglio dentro!”“Aspetta, non devi avere fretta, lasciati andare e pensa godere!”I gemiti si facevano sempre più forti, il respiro sempre più frequente e profondo.A Viviana sembrava di impazzire, la sensazione di caldo al ventre, e il suo amico prediletto che la scopava con la lingua e le dita.Se le amiche fossero rientrate avrebbero sentito lei gridare “Ahhhhh, siiiiiiiii! Cosìii! non smettere ti prego!”Infine l’orgasmo la ...