L'addestramento di una sissy slave - Prendo s
Data: 06/10/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Feticismo
Trans
Autore: CagedSissyCuck, Fonte: xHamster
... riportate le regole di questa casa e i tuoi compiti giornalieri. Voglio che ne impari a memoria ogni singola riga, di modo che non avrai scuse per eventuali mancanze o dimenticanze. Purtroppo per te però, come primo atto della tua educazione, dovremo fin da subito mettere in pratica la regola numero 1: non sono ammessi errori senza che se ne subiscano le conseguenze. Sarai punita con cinque colpi duri di canna per il tuo inammissibile ritardo, più altri cinque per esserti presentata in abiti maschili in questa casa. Ora vai di là, nella camera delle punizioni, e aspetta che io ti raggiunga.-Ecco, Signora...a proposito del ritardo vorrei poter spiegare...-...più altri 5 per aver cercato di giustificarti senza esserne stata autorizzata.Capisco l’antifona e mi azzittisco immediatamente. Sarà meglio imparare al più presto le regole e attenervisi strettamente.***Sono nella cosiddetta “camera delle punizioni”, uno stanzino vuoto, senza finestre, per unico arredo una croce di S.Andrea in legno scuro. Pareti e soffitto sono rivestite di pannelli fonoisolanti, del tipo di quelli che si usano nelle sale di incisione. Persino la porta, sul lato interno, è imbottita. La Padrona sta tardando a raggiungermi e ad ogni minuto che passa la mia tensione aumenta. Non ho mai subito punizioni corporali di questo tipo e non so se saprò affrontare ciò che mi aspetta.Ricordo che nei filmati sadomaso guardati in rete quando ancora passavo le giornate a masturbarmi davanti al PC, la canna, o “cane” ...
... che dir si voglia, veniva sempre indicata come uno dei più dolorosi strumenti di correzione. Mi era sempre sembrato un giudizio esagerato: la frusta, o la cinghia, mi avevano l'aria di essere strumenti molto peggiori. Ma è pur vero non avevo mai provato né l’una, né l’altra, per poterlo affermare con cognizione di causa. Tra poco, finalmente, ne avrei potuto avere conferma o meno.La cosa però, chissà perché, in questo momento non mi rallegra affatto.Finalmente, la mia Severa Educatrice mi raggiunge. Sotto il braccio sinistro, una canna lunga un’ottantina di cm. Ha l’aria di essere flessibile, ma, ahimè, robusta.Vengo assicurata alla croce a mezzo di robuste cinghie di cuoio per polsi e caviglie, faccia contro il muro. Mi sforzo di mantenere un certo contegno, nel sottopormi alla mia punizione, ma dentro di me sono terrorizzata.-Pensi di riuscire a non urlare? Qui dentro fa caldo e non c’è aria condizionata. Non vorrei dover essere costretta a chiudere la porta...non voglio aver noie con i vicini.Mi trema leggermente la voce, nel rispondere con un gracchiante:-Davvero non saprei...Signora.-D’accordo allora, meglio non correre rischi.Sento dapprima il rumore della porta che viene chiusa, poi il sibilo della canna che viene agitata in aria alle mie spalle, per saggiarne l’elasticità.-Sei pronta?-Si, Signora.Mento spudoratamente io.-Cominciamo pure, allora.Il primo colpo mi toglie il respiro. Non urlo, ma unicamente perché non ho il fiato per farlo. Le natiche mi bruciano, sento ...