1. Prime esperienze scuola calcio storia vera


    Data: 14/10/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: marchenri22

    Attorno ai 12-13 frequentavo una scuola calcio ad una trentina di kilometri da casa e dunque ero costretto ad usufruire di un pulmino per gli spostamenti casa-campo e viceversa.
    
    Come tutti sappiamo questa è l’età dove gli ormoni cominciano ad impazzire, il corpo comincia a riempirsi di peluria e gli uccelli iniziano ad ingrossarsi. È proprio a quest’età che ho cominciato ad intuire che i corpi dei miei compagni di squadra sotto le docce mi incuriosivano eccome. Mi soffermavo a guardarli uno ad uno, senza ovviamente farmi scoprire: mi piaceva vedere le differenze tra quei corpi sportivi, con i muscoli che cominciano a delinearsi. Conoscevo a memoria le forme dei piselli di tutti i miei compagni e immaginavo una storia diversa per ognuno di essi.
    
    La maggior parte dei giocatori delle squadre vivevano nella città del club ma ce n’erano 5 che vivevano nelle mie zone quindi di conseguenza prendevano il mio stesso pulmino per tornare a casa: 3 più piccoli che si sedevano nella prima fila, 1 più grande che si sedeva nel posto passeggero affianco l’autista e infine Alex, un mio compagno col quale mi sedevo nell’ultima fila.
    
    Alex, pelle liscissima, capelli spettinati e biondi, occhi verdi, bel fisico e il più dotato della squadra. Io e lui siamo sempre stati molto amici fin da piccoli e l’esperienza di andare a giocare assieme distante da casa ci aveva uniti ancora di più tant’è che molto spesso veniva a casa anche per fare i compiti assieme. Mi ricordo perfettamente quella ...
    ... volta che durante i compiti mi propose un gioco: mettiamo la musica e balliamo al buio e quando la musica si ferma facciamo finta di scopare sul letto (giochi innocenti da bambini, neanche sapevamo cosa volesse dire scopare). Io accettai senza esitare e appena la musica si fermò lui mi afferrò, mi lanciò sul letto ed iniziò a baciarmi, il mio cazzetto si alzò in 2 secondi e sentivo che volevo di più ma mi vergognavo troppo per chiedergli di fare qualcos altro così quel pomeriggio ci limitammo a baciarci, in modo piuttosto casuale aggiungerei, vista la nostra nulla esperienza. Trascorremmo un’ora a fare quel gioco ma poi tutto si concluse con l’arrivo dei suoi genitori, così ci demmo appuntamento al giorno seguente per l’allenamento. Ricordo perfettamente che era inverno, e, finita la partitella di allenamento ricordo chiaramente che mi sussurrò: "dopo in pulmino ci divertiamo", io sorrisi pensando che scherzasse, quindi entrammo nello spogliatoio, ci lavammo e corremmo velocemente al pulmino, sedendoci sempre allo stesso modo. La stanchezza ed il buio della sera avevano fatto in modo che i piccoli seduti davanti a noi si addormentassero, così Alex si abbassò leggermente per non farsi vedere dall’autista e tirò fuori il suo cazzo mezzo duro chiamando la mia attenzione e io, accertatomi che nessuno ci vedesse, non resistetti dal prenderlo in bocca. La cosa mi eccitava un sacco, cioè, era il mio primo cazzo, e lo adoravo.
    
    All’epoca il mio cazzo non era ancora sviluppato ed ...
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