CAP1: Iniziò tutto così, un pò per gioco, un pò pe
Data: 02/11/2017,
Categorie:
Trans
Anale
Prime Esperienze
Autore: patriziatrv, Fonte: xHamster
Premessa: come avrete immaginato, la mia vita sessuale è sempre stata piuttosto impetuosa.Ho iniziato facendomi le prime seghe nei bagni della scuola. Poi passai ai giornaletti erotici (non porno) che mi passavano alcuni amici più grandi. Li nascondevo dietro ai garage del palazzo dove, ogni tanto, andavo anche a masturbarmi.Ma presto Blitz, Tilt, Penthouse non bastarono più e, quindi, passai a roba più forte tra cui la mitica Le Ore. Ricordo che, per non essere riconosciuta, l’andavo a comprare facendo dei gran chilometri; cuore a mille e poi di corsa a casa con le riviste chiuse nel cellofane.La cosa che trovavo estremamente eccitante non era solo che si vedevano delle vere scopate ma, soprattutto, che si vedevano anche i cazzi. Ovviamente, l’imprinting culturale mi impediva di accettare l’attrazione per quei bei cazzoni che mi limitavo ad osservare con curiosità. C’è anche da dire che il livello di pornografia di quei periodici mi impediva di condividerli coi soliti amici; di conseguenza il gioco passò da un innocente trastullo giovanile ad un’esperienza solo mia, una cosa seria.Quindi il rifugio per i giornaletti si trasferì da dietro i garage alla cantina dove mi rintanavo nei pomeriggi per sfogliarli, dilettandomi in lunghe seghe. Il posto era comodo e, tutto sommato, tranquillo; infatti, per scendere in cantina bisognava aprire una prima porta che dava accesso ad un labirinto di corridoi tipico dei palazzi cittadini; quindi, se arrivano degli scocciatori, c’era tutto ...
... il tempo per chiudersi la zip e nascondere le riviste; per altro un’operazione del tutto inutile visto che ero chiusa a chiave nel mio locale e che nessuno avrebbe potuto raggiungermi, in primis i miei genitori che rientravano dal lavoro alla sera e la nonna che non aveva le chiavi.Nel frattempo si faceva strada un certo feticismo del piede; ricordo bene il giorno che, tornando a casa, mi venne l’idea di andare in cantina e masturbarmi scalza. Dopo pranzo scesi eccitatissima in cantina, chiusi le porte, tirai fuori i giornaletti e, dopo essermi tolta le calze, mi feci un gran segone. Mi viene da sorridere a pensarci ora, perché è così… banale; ma per un adolescente era sicuramente un grande azzardo.E parlando di azzardo, nei mesi successivi la cosa si fece sempre più audace: oltre alle calze, sparirono prima i pantaloni, poi gli slip; ogni occasione era buona per scariche di adrenalina e fiotti di sborra; e ogni volta bisognava alzare la posta; così ben presto mi trovai a passare interi pomeriggi completamente nuda, col cazzo in mano a guardare orge di porno attori che si scopavano e si inculavano. Anche il gusto per l’esibizionismo cresceva e, quindi, venne il momento in cui superai anche il confine della porta della cantina; ora mi azzardavo a masturbarmi anche nei corridoi ovviamente completamente nuda, o meglio, indossando solo le scarpe da ginnastica (!).Purtroppo il gioco fu in parte rovinato da un anziano del palazzo che aveva iniziato a venire in cantina a trafficare ...