La Cinesina
Data: 02/11/2019,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: Regenesis
... piangeva. Appoggiai la cappella alla sua figa, aveva le cosce striate di rosso. Spinsi. Stavolta entrò con più facilità e non ebbi dubbi: il lungo gemito della cinesina era un gemito di piacere e non di dolore. Cominciai a pompare di nuovo, un colpo dopo l'altro, a fondo in quella fichetta stretta, calda ed accogliente. Misi le mani sulle chiappe per farla muovere, lei si faceva fare di tutto. Le allargai il sedere spingendo più a fondo, vidi il mio cazzo penetrare fino alla radice nella sua fessura. Sopra la rosellina del culo era piccola, di sicuro stretta, scura, invitante. La puttanella non aveva avuto ancora tutto quello che si meritava.Le accarezzai le chiappe mentre la scopavo, soffermandosi per un attimo sul buchino. Mi misi il medio in bocca, lo bagnai di saliva, lo appoggiai alla rosellina grinzosa. Spinsi. Stretto, strettissimo, se possibile ancora più stretto della sua fighetta vergine. Ma non mi feci scoraggiare. Spinsi di più mentre le davo un colpo dopo l'altro nella figa. La punta del dito entrò, poi ancora più a fondo, una falange, due. La sentii mugolare a lungo, non so se avesse intuito cosa avevo in mente, non mi importava. Volevo solo quel culetto stretto e caldo.Sfilai il cazzo dalla figa, il dito uscì dal culetto. Lo portai sulla figa, lo misi dentro, misi anche l'indice, cominciai a muoverli lentamente accarezzandola da dentro. Appoggiai la cappella al suo buchino. Feci un respiro profondo. Spinsi.Stretto, stretto da far male. Sentivo il dolore che mi ...
... attanagliava la punta del cazzo, sentii la ragazzina orientale ricominciare a tremare. Non provò a divincolarsi, ma aveva stretto le chiappe per il terrore. Adesso aveva sicuramente capito cosa stavo facendo. Meglio, mi eccitava saperla terrorizzata. Spinsi ancora, ed ancora, incurante di quanto mi facesse male. Volevo quel culo. Spinsi, e sentii lo sfintere che si apriva, una sensazione di calore attorno alla cappella, ero dentro. Con una mano la tenevo e le accarezzavo la fighetta, con l'altra le tappai la bocca giusto in tempo, sentendo l'urlo muto sulle mie dita. Spinsi ancora. Mi faceva male, ma lei doveva sentire ancora più dolore mentre millimetro dopo millimetro il cazzo le entrava nel culo. Un colpo di reni violento per andare più a fondo, lei provò ad urlare ma la mia mano glielo impediva, tremava tutta e piangeva di nuovo a dirotto. Un altra botta dei lombi. Un'altra ancora. Il cazzo andava sempre più dentro, lo vedevo scomparire piano tra le sue chiappe. Un altro colpo. Un altro. Mi aveva fatto male, ma avevo il cazzo duro come una sbarra d'acciaio infuocata ed ero tutto dentro quel culetto stretto e grazioso, avvolto dal calore del suo intestino sottile. Provai a muovermi, stretto in quella morsa d'acciaio. Le prime volte con fatica, poi con più facilità mentre il suo buchetto vergine si allargava sempre di più, un continuo movimento su e giù, pochi millimetri per volta all'inizio, poi sempre di più Dopo poco la stavo pompando con energia, il culetto slabbrato e ...