1. Era lei


    Data: 03/11/2019, Categorie: Sensazioni Altro, Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Uno sguardo, un�occhiata improvvisa e inattesa in un giorno qualsiasi, tra l�altro in quella settimana anonima, scolorita e per di più spenta. Soltanto per caso, durante una manovra, mi capitò d�incrociare gli occhi di quella donna che aspettava rilassata il colore verde del semaforo che scattasse. Io la guardai distratto, parlavo al telefono, mentre pensavo e ragionavo alle cose da fare. Il semaforo scattò, cosicché io cancellai l�immagine e quella scena dalla mia mente.Quello stesso giorno, davanti al botteghino del cinema, io avevo voglia di restare da solo per ritrovare un momento di distensione e di tranquillità dopo tanto lavoro, di questo andare acquistai il biglietto e cominciai a incamminarmi. A quel punto avvertii l�influsso e il potere degli occhi sulla mia persona da parte di qualcuno che nel frattempo mi seguiva. Io ne intuivo il passo leggero ma sicuro, dato che ne immaginavo la fierezza e il valore, poiché ero incuriosito da chi mi stava letteralmente esaminando e scrutando con gli occhi.In quel frangente mi voltai quasi di scatto, cercai il rumore dei passi che mi seguivano risoluti e lentamente ripensai al volto che non riconobbi, fino a quando non riuscii a incrociare e a sovrapporre opportunamente lo sguardo. A dire il vero non fu necessaria alcuna spiegazione né alcuno sforzo di memoria, era lei, quel pensiero, quel proposito provvisoriamente cancellato e rimosso che adesso prodigiosamente appariva e riesplodeva alla mente in tutta la sua pienezza.Io ...
    ... fermai il passo, la lasciai avvicinare e la stessa intensità del semaforo ritornò forte e prepotente, giacché nessuno dei due in quella circostanza riuscì a pronunciare una parola, eppure eravamo lì a fianco a fianco con la certezza, la convinzione e l�idea che c�eravamo già visti e con la consapevolezza che lo stare lì insieme aveva un impareggiabile e un unico senso.In seguito entrammo nella sala quasi come delle marionette, per il fatto che sembravamo dei pupazzi seduti a fianco, disinteressati del film e scoprire nei respiri, nei gesti, nei movimenti e nelle reazioni non connesse alle azioni, tenuto conto che attraversavamo e sperimentavamo uno stato autentico d�estasi, ossia un puro, sincero e spontaneo rapimento. Fu quasi inconscio e istintivo cercare la sua mano per assaporarne il calore, stringere le sue dita per calcolarne e per valutarne le reazioni, accarezzare la sua pelle per ammirarne la lucentezza, poi quando tutto questo non bastò più fu lei a voler dare un sintomo, un segno decisivo di passione.Lei agguantò la mia mano, mi portò vicino al suo centro del mondo, mi fece immaginarne e stimarne accortamente e astutamente il calore, poi quasi per incanto s�alzo di scatto. Io non capii, dato che pensai che avesse recuperato il contegno e la razionalità, che si fosse allontanata e distanziata da un desiderio impossibile e inattuabile da vivere. Con tutta tranquillità, aspettai la fine del film per raccogliere e per riunire finalmente i miei pensieri per dare una logica, ...
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