1. Troia, amante, Claudia.


    Data: 04/11/2019, Categorie: Etero Autore: daddy7777, Fonte: RaccontiMilu

    Appuntamento sotto casa sua, alle 23e30. Alle coinquiline disse che doveva lasciare le chiavi della campagna ad un lontano cugino, che non vedeva da secoli. Al suo ragazzo disse che andava a coricarsi, dolorante per via di un Mal di testa che, da giorni , non le permetteva di esser serena. In realtà veniva a farmi un pompino, sotto casa, come una Troia. Nelle ore precedenti mi chiese se, appena insieme, avrei voluto sculacciarla. Disse che la eccita da morire sentirsi picchiata forte. Di tutta risposta dissi che mi eccita da morire sentirla mugolare dolore. Le chiesi di scendere di casa senza intimo. Lo fece, ovviamente. Con lei è bello, perché le voglio bene. Le voglio talmente tanto bene che riesco a trattaria da Troia senza sentirmi squallido. Non mi sono mai comportato così, ma mi piace. Come se ogni eccesso perverso, fosse piacevolmente attutito da un sentimento sincero e ingenuo. La chiamai. Ero sotto casa sua. Scese, salì in macchina, e posteggiai poco più avanti il suo palazzo. Ci guardammo, la baciai. Le misi le mani sotto la canottiera, il seno era nudo. Le morsi un labbro, forte. Slacciai la cintura e calai insieme boxer e jeans. Sbottonai la camicia. Spostai il sedile guidatore più indietro possibile. "Leccarmi Troia". Non disse una parola. Si infiló il mio cazzo in gola. Letteralmente. Lei non mi fa pompini. Lei si fa scopare la bocca. Da vera zoccola. Con una mano le presi la gola. Con l altra le afferrai i capelli. Cominciai a muovere la sua testa su e giù , ...
    ... giù e su. Sentivo il rumore della lingua che si staccava dal mio cazzo. Vedevo la saliva colare giù dai lati della sua bocca. "Leccami le palle". Lo fece senza fiatare. Allargai le gambe il più possibile e si riempì la bocca prima con una , poi con un altra. Leccava e mi guardava. Avrei voluto sputarle in faccia, sugli occhi. Ma non sapevo come avrebbe reagito. La presi per i capelli e le infilai di nuovo il cazzo in gola, senza mai lasciarle la testa. Con l altra mano le abbassai i pantaloni e le toccai culo e la figa. Per questo so che è una Troia. Per questo so che senza me è sprecata. Perché la sua figa era completamente fradicia. Come se la stessi leccando da ore, ma non l avevo sfiorata. Infilai due dita dentro , prima nella figa, dopo nel culo. La sentì gemere, ma certamente non volevo farla godere, oltre. Presi a schiaffeggiarle il culo con tutta la forza che avevo. Doveva davvero farle male. Più la colpivo, più gemeva dal dolore. Ebbi finalmente conferma ai miei dubbi: si, si bagnava sotto ogni schiaffo. Dovevo fare una fatica immane per non lasciarmi andare venendole in gola. Continuavo a pingere la sua testa sopra il cazzo e cercavo di darle uno schiaffo ogni affondo. Potevo chiaramente vedere il suo culo viola. Ma le piaceva. A quale Troia non piacerebbe essere usata e sottomessa per fare godere il suo amante? Lo farei anche io. Solo quando la mia mano non riusciva più a colpirla, perché troppo dolorante, smisi e le tirai su il capo. "Ti vengo in faccia". Cominciai ...
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