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Odore di libri, odore di te
Data: 14/11/2019, Categorie: Etero Autoerotismo Autore: lady primula, Fonte: RaccontiMilu
... lunghezza, dal buchino posteriore al clitoride già gonfio. Mi mordo il labbro inferiore quando lo raggiungo, lo stuzzico e ho un fremito lungo le cosce. Penso al ragazzo che è uscito, penso che sia ritornato e si sia spogliato. Lo immagino statuario, nudo con un pene turgido dalla cappella rossa pronta a farmi godere. Vorrei assaggiarlo. Leccando la poltrona, entro decisa con un dito nella mia vagina. Lo ritraggo tenendo il dito arcuato e con il polpastrello premo sui muscoli vaginali che si contraggono. Continuo con questo ritmo lento, languido. Penso a lui, penso che sia il mio Mr. Darcy. Un dito ormai non mi basta più, devo infilarmi anche il secondo ed aumentare il ritmo. Fuori e dentro. Ho dei brividi che mi arrivano alla nuca. Le dita dei piedi si arricciano. Dentro e ancora fuori. L�immagine di lui non è più statuaria, si avvicina e mi fissa negli occhi. Lui è il mio Conte Vronskij. Ho il respiro corto. Il mio bacino si muove a ritmo delle dita, si fondono. Non so più se sono le mie dita a masturbarmi o se mi sto scopando le mie dita. Sento un calore che mi pervade. Ormai è arrivato di fronte a me. Se allungo le dita posso ...
... sfiorarlo nella mia mente, ma non ci riesco con le mani impegnate. La frustrazione mi porta al limite. Devo aggiungere il terzo dito e accelerare ulteriormente i movimenti. Lui è il mio Heathcliff ora. Sento il piacere avvicinarsi, ma non voglio che finisca presto, quasi come un autopunizione lo ricaccio indietro. E� doloroso, ma continuo a non lasciarlo andare. Il movimento della mia mano è fuori controllo, mi incomincia a far male il polso e con ciò la mia eccitazione non fa che aumentare. L�orgasmo spinge e le mie dita lo ricacciano dentro. E� una battaglia. L�orgasmo vince e vengo con un urlo soffocato. Mi manca il respiro. Stacco la schiena dalla poltrona e trattengo le dita al mio interno. L�orgasmo è talmente violento che cado in ginocchio. Tra le mie dita scorrono i miei umori. La mia vagina contratta non lascia uscire le mie dita. Passa un�eternità, o così pare, e il mio corpo si rilassa. Sono spossata. La sua immagine è svanita nell�esplosione del piacere. Mi rimetto in piedi un po� barcollante, mi sistemo e mi rinfilo le mutandine. Appena il tessuto tocca il mio sesso ancora gonfio sento bussare in modo deciso alla porta.Continua�