Road trip
Data: 15/11/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Sybelle.
Non mi sarei mai aspettata una risposta affermativa a scatola chiusa, senza neppure un minimo d'opera di convincimento. La cosa, mi ha sorpresa non poco. E non è poi così facile una persona riesca a sorprendermi, vuoi per il mio lavoro, vuoi per la forma mentis. Le ho perse, le prime mail ricevute, ma le ricordo ancora bene. In quel mare magnum di proposte più o meno oscene, più o meno viscide, erano pulite, sprovviste di quella malizia "malata". Mai avuto nulla contro la malizia, altrimenti non avrei preso in considerazione di inviare dei racconti erotici su quella piattaforma. Ma quella prettamente pornografica, becera e fine a se stessa a me ha sempre lasciato un senso di squallore che difficilmente riuscirei ad accostare al termine "erotismo". Osservo gli elementi del paesaggio scorrere, dal finestrino. Come treni su binari separati, viaggiano a velocità differenti. Come si chiamava quell'effetto? Vorrei abbassare il finestrino e tirar fuori il braccio per sentire l'aria, muovere la mano come fosse un aliante che sfrutta le correnti. Un'aquila. È un bellissimo animale, ha sempre avuto ragione. Ma è un animale solitario. Libero, ma solitario. Vorrei anche parlare, dire qualcosa, ma, seduta sul sedile del passeggero, non riesco a spiccicare parola. Mi volto verso il mio compagno di viaggio e lo osservo per qualche istante. Da quanto tempo guida? E da quanto tempo non scambiamo una parola? Alla seconda domanda, so rispondere. Da ieri sera. Da quando in albergo, ...
... ubriaca, ci ho provato in maniera a dir poco patetica. Diffidare, sempre, di chi dice di non ricordare cosa ha fatto in preda ai fumi dell'alcool. Mente. Semplicemente, si vergogna, cerca una scusa, un alibi. Ma è stato un signore, un vero signore, riaccompagnandomi in camera e mettendomi a letto per poi andare a dormire nella sua. Distolgo lo sguardo e lo porto sui miei piedi, posati sul cruscotto. Ottima idea quella di tingermi le unghie di nero. Pallore, unghie nere, ed è subito halloween. Manco avessi ancora 15/16 anni e fossero ancora gli anni '90 e seguissi la corrente goth. Volevo solo far colpo. "Perché hai accettato?" Sento le parole che pronuncio mentre, fingendo disinteresse, continuo ad asservarmi i piedi. Le sento e concordo con quel coro di insulti che mi parte in testa. Come se non fosse bastata la figuraccia rimediata ieri. Ma per l'ennesima volta mi sorprende. Prima in maniera sommessa, poi piu rumorsa, ride. È una risata contagiosa e non posso fare a meno di sorridere, di rimando. "Perché volevo vedere questo posto, alla fine del mondo" Alla fine del mondo. Sempre così serio, sempre così sicuro. Probabilmente è stata questa una delle cose che più mi ha affascinata di lui, dall'inizio. I suoi consigli, i suoi suggerimenti, li ho sempre presi non solo in considerazione, ma ho cercato di farli miei. E non lo nascondo, tanto farlo dietro un dito risulta non solo inutile, ma anche ridicolo: sapere che con i miei racconti su quella piattaforma avrei potuto causargli ...