La Fotografa
Data: 17/11/2019,
Categorie:
Sensazioni
Autore: Lorellamalla
... piedi e mani smaltate di rosso, i capelli corvini. Il seno abbondante ma non troppo, coi capezzoli scuri e dritti. �Siamo pronti?� Questo mi stupì non poco�Io così pudica mi trovavo ora in mezzo a quei due corpi semplicemente belli, feci fatica a non esitare, mi ripresi e cercai di impartire gli ordini giusti. �benissimo iniziamo coi primi scatti, siate naturali e non pensate a niente�. Dopo le prime foto, mi parve di capire che la ragazza non era indifferente, esattamente come me. Tanto più che io, sentendomi più rilassata dopo la prima mezzora, decisi di provocare e giocare con quei due. Anche perché volevo vedere fino a che punto sarebbero rimasti tanto professionali. Mi rivolsi alla ragazza:� siediti sul divano per piacere., divarica le gambe e guarda di fronte a te. Ora tu, invece, mettiti davanti a lei, sì, voglio che mi dai la schiena, così, sì, in piedi, perfetto.�Lui aveva una schiena e un fondoschiena perfetti, sembravano scolpiti, ma non erano da palestrato, come avevo intuito prima. Di nuovo a lei: �fai passare le tue mani intorno al suo fianco, come se lo tirassi a te, bravissima, e anche l�altra mano, per piacere, falla girare in torno a una sua gamba�. E adesso vediamo se fate i robot, mentre io mi sento un calore addosso e faccio fatica a mantenere la voce ferma mentre vi fotografo.Il viso di lei sporgeva dal fianco di lui, esprimeva quello volevo: desiderio. Intanto continuavo a scattare e iniziai a spostarmi, avvicinandomi, cercando di prendere ogni ...
... dettaglio di quella schiena e quel sedere così duri. E fu lì che arrivai a lato dei modelli e lo vidi chiaro e tondo: il suo membro dritto, duro, a fianco al viso di lei. Ancora una volta nessuno si scompose e io andrai dall�altro lato: ora avevo in primo piano quel pene meraviglioso, semplicemente perfetto: glande liscio e grosso, asta lunga, ma anche larga.Mi aspettavo qualcosa da parte di lui, non so, qualche spiegazione. Invece nessuno disse niente. Tutto come se nulla fosse.Tranne che per me, visto che mi sentivo bagnatissima ed ero tutto un fuoco. A quel punto guardai la mia maglietta e vidi chiaramente che i miei capezzoli erano turgidi e drittissimi.Pensai che se avessi lasciato quei due così ancora due minuti lei non avrebbe resistito ( mi mettevo nei suoi panni ovviamente) e così decisi di continuare la sottile tortura, sia loro che mia evidentemente: �invertiamo le parti ora!�Feci mettere lei stesa sul divano , ma di sghimbescio, con una gamba cadente sul pavimento di legno scuro e l�altra piegata appoggiata sul divano. Quindi chiesi al modello di mettersi in ginocchio davanti a lei, avvicinare la testa tra le sue gambe: �valle molto vicino e socchiudi la bocca, ma non toccarla!�. Vidi quel corpo statuario muoversi con la verga tesa e senza nessuna preoccupazione di nasconderla, scendere sul pavimento e calare tra le gambe della modella, avvicinando la bocca a pochissimi millimetri dalla sua. Ne sentivo il fiato, soffrivo e godevo al pensiero di trovarmi al posto di lei. E ...