1. Dove osano gli uccelli (parte seconda)


    Data: 19/11/2019, Categorie: Trans Autore: MasterSwitch, Fonte: Annunci69

    ... altri schiaffi e scappellotti che accompagnava a domande indecenti la cui risposta era sempre la spudorata confessione di quanto fossi una troia rotta in culo. Sentii il mio culo cedere e palpitare intorno alle sue dita sempre più invadenti e sotto alla sua lingua che mi lubrificava costantemente.
    
    Fu nell'esatto istante in cui sentii la sua cappella appoggiarsi calda e dura sul mio buchetto che sentii anche il rumore dei colleghi che sbaraccavano dalle proprie stanze salutandosi a vicenda. Per fortuna abbiamo tutti la sana abitudine non disturbarci quando siamo con clienti, ma il rischio di essere trovato in quella condizione, legato, arrossato dagli schiaffi e lordato si sputi, con il culo semi aperto sotto un cazzo da toro e un pezzo di fregna, mi fece prima chiudere il culo dalla paura, poi, sentendo voci di saluto rivoltemi da lontano, mi fece in realtà sognare che ciò fosse accaduto, riaprendomi come la troia che avrei presto imparato a conoscere.
    
    Lei si adagiò su di me e sentii le sue tette premersi sulla mia schiena. Mi cominciò a leccare le orecchie e il collo spingendo il cazzone nel mio sfintere un millimetro alla volta. Mi diceva che ero una troia e che d'ora in poi il mio culo era proprietà del suo cazzo. Sapeva benissimo che sarebbe stato un patto reciproco, ma in quel momento volle sottolineare che la padrona era lei e così era giusto. Volevo sentirmi condannato ad una vita di abusi dal suo cazzo, legato in uno scantinato e usato come sborratoio. Ero ...
    ... impazzito e la sensazione del mio culo combattuto tra la voglia di slabbrarsi completamente e quella di chiudersi inespugnabile mi faceva latrare e ansimare come un cane.
    
    Per fortuna ormai l'ufficio si era svuotato, e nessuno potè sentire le urla imperiose di lei che si vendicava dell'improvvisa inculata che le avevo impartito poco prima, martellandomi ancora più duramente e rumorosamente. La sensazione dei suoi coglioni che sbattevano sui miei era nuova e si confondeva con quella della sua cappella nel profondo del mio intestino e della sua asta larga e lunga che scorreva ormai padrona nel mio buco scuotendomi la prostata in un modo che non potevo immaginare. Fu splendida nel regalarmi sensazioni che mi rimasero dentro per sempre, tra la dolcezza del suo abbraccio e lo scorrimento lento e sensuale, e la spietatezza di mani che schiaffeggiano e sculacciano mentre il buco del culo viene rivoltato come un calzino da un cazzone indomabile.
    
    Ci scambiammo ancora, scopammo per tutto l'ufficio, nudi e con i cazzi che se non sfondavano un buco, sciabolavano lucidi e impazziti sotto le botte spietate dell'altro. Ci alternavamo a turni di vendette, ripicche e ritorsioni anali e gutturali, senza darci tregua. Mi inculava nella stanza del mio capo, dicendomi che ora sarei diventata la troia svuotacazzi dello studio, e io la violentavo nel cesso, dicendole che sarebbe stata assunta come bidella dei cazzi di tutto il palazzo. Poi ci baciavamo profondamente e incrociando i cazzi duri e ...