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L'addomesticamento di {sonny}
Data: 20/11/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: yesir
Introduzione Ero la sua schiava, il corpo e la mente non mi appartenevano più, il mio Padrone mi aveva prima addestrato e poi addomesticato nella sua schiava ed il mio dovere era obbedire a tutto ciò gli fosse passato per la mente, dare soddisfazione ad ogni suo desiderio sessuale. Non ero più un essere umano né una bestia ero un oggetto, una cosa, da usare e gettare se Lui l'avesse voluto o se avesse voluto cedermi ad altro Padrone. Ed io Gli obbedivo perché lo "il cuore mi diceva che lo amavo ", avevo bisogno fisicamente di Lui, felice di ascoltare i Suoi ordini, le Sue punizioni non erano dolorose ma mi davano piacere. Ero felice di sentire i Suoi gemiti quando godeva, felice quando il suo seme si spargeva caldo dentro di me o su di me. Come prova tangibile del mio stato di oggetto portavo al collo una catena d'argento chiusa con un lucchetto ed una piastra con su inciso il mio nome con l'iniziale minuscola racchiuso tra due parentesi graffe: {sonny} ciò stava a significare il mio stato si "schiava sessuale": il mio corpo e la mia mente erano di proprietà del mio Padrone. Quando mi rivolgevo a Lui dovevo chiamarlo Master Wolf, non era il suo vero nome ma gli si appropriava poiché era feroce come un lupo dal pelo nero come i suoi capelli e gli abbondanti peli che gli coprivano tutto il corpo e la schiena. Avevo paura di lui ma soprattutto temevo il suo potente fallo, lungo meno di 20 cm. ma di diametro abbondante, che quando mi penetrava avevo necessitò di ...... lubrificare abbondantemente il mio sfintere per permettergli di penetrarmi, ma nonostante il lubrificante ogni volta sentivo un acuto dolore mentre di deflorava. Ero succube di Lui, lo amavo e lo temevo perché sapeva esattamente come usare il mio corpo per portarmi ad un piacere intenso e per lungo tempo. Sapeva che punirmi umiliandomi con le parole e con le punizioni fisiche: sberle in faccia, sputi, frustate, e sapeva usare anche ogni attrezzo casalingo per darmi dolore. Il dolore era inferiore alla gioia che provavo ad obbedirgli e soddisfare ogni suo desiderio, per me un ordine silenzioso, per il reciproco piacere. Ero quasi sempre nuda, col mio modesto pisello ciondolante floscio tra le gambe ed indossavo solo il collare che non potevo mai togliere finché mi trovavo con Lui, pronta ad accorrere gattoni per rispondere ad ogni Suo cenno. Talvolta mi infilava, per tutta la giornata, un dildo nel culo, fissato con delle catenelle: una che mi attraversava il sedere e due il pube e che erano agganciate ad una terza che mi circondava la vita e tutte chiuse concedi piccoli lucchetti. Col tempo Master Wolf l'aveva sostituito con altri di misura sempre maggiore man mano che il mio sfintere si allargava. Ancora poco tempo ed avrebbe potuto penetrare il mio intestino con la sua grossa mano destra. Mi diceva che presto sarebbe giunto il momento che mi avrebbe posseduto con una contemporanea penetrazione della mano sinistra in gola e della destra nel culo: una doppia penetrazione da ...