How nice #5
Data: 05/11/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: MonkeyDLuffy, Fonte: Annunci69
Premetto che anche questo capitolo l'ho usato per scrivere il seguito della storia.
La ragazza se ne va di corsa dal lato opposto, uscendo dall'altro cancello.
Con la voce strozzata dal pianto dico a Sara " Ci vediamo, grazie della compagnia. " e inizio a correre.
Corro come non ho mai fatto prima.
Sento Sara che ha bloccato Marcello e gli sta gridando dietro.
Lui la lascia e inizia a inseguirmi.
Mi prega di fermarmi, ma per fortuna sono sempre stato più veloce di lui.
Arrivo a casa mia in pochissimo tempo.
Non sento la stanchezza, non sto sentendo niente, se non una sensazione di blocco in testa.
Apro il cancello e lo chiudo, passando per il mio giardino.
Marcello è arrivato e mi sta di nuovo pregando di aspettare, mi avrebbe spiegato.
" Spiegare? " penso io.
Certo, così mi incazzo di più.
Prima di aprire la porta di casa mi giro un secondo, per guardarlo.
Sta per piangere, non glielo avevo mai visto fare prima.
Lo guardo negli occhi, con odio.
La sua faccia cambia espressione, sembra basito dal mio sguardo.
Mi sbatto la porta alle spalle, per fortuna mio fratello è da mia nonna, mentre i miei genitori sono fuori a cena.
Vado in camera mia e mi sdraio sul letto.
Ricomincio a piangere, senza fermarmi.
Grido come non ho mai fatto prima, voglio sfogarmi, così inizio a prendere a pugni il cuscino.
Continuo a piangere per più di mezz'ora, dopo la quale crollo sul letto, addormentato dalla stanchezza e dal troppo ...
... stress accumulato in così poco tempo.
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Non vado a scuola per una settimana, sto male, e non serve mentire.
Non ho acceso il telefono nemmeno una volta, sarò pieno di messaggi.
Infatti è così, l'unica che non mi ha scritto è Sara, che conoscendomi sa che non devo essere disturbato mentre sto male.
Anche Marcello mi ha scritto, ma ignoro la chat e vado avanti con le altre.
Mi chiedono tutti perché non scrivo più, perché non sono a scuola, se sto male o altro.
Non rispondo a nessuno, tanto domani è lunedì e ho deciso di tornare a scuola, solo per non compromettere il mio andamento scolastico.
Arrivo alle 7,55 davanti ai cancelli, entro in classe e tutti mi fissano, ma ignoro i loro sguardi e mi siedo al mio solito posto davanti alla cattedra.
Lui non è ancora arrivato, il suo posto è vuoto.
Entra due minuti dopo.
Mi vede e resta stupito della mia presenza.
Resta impietrito.
Tutti i nostri compagni ci stanno fissando, sono a conoscenza del fatto che " stiamo insieme ", glielo abbiamo detto quest'estate durante una pizzata di classe.
Mi ero tolto un peso dicendolo a tutti, soprattutto perché nessuno si era fatto alcun problema.
E ora sanno che qualcosa non va, ma non sanno cosa di preciso, sono sicuro che Sara non ha parlato.
Vorrei che lei ci fosse, il suo posto è accanto al mio ma non è ancora qui. Vorrei il suo aiuto.
Non posso piangere davanti a lui, non devo.
Entra in classe barcollando, distolgo lo sguardo, invece lui ...