1. La luce dei miei occhi


    Data: 26/11/2019, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    ... sentito la TV e pensava che io fossi una facile. Da una scopata e via. Non sto neanche a perderci la testa per due come loro. Mi sento in pace ora. Nulla di grave. Ho sempre paura che la storia di sua madre la faccia sentire emarginata. — Bene tesoro. — Dopo averle dato un bacio sulla fronte, aggiungo: — Allora vai a fare le valigie e io prenoto un albergo. Marina corre via subito nella sua stanza. Io, invece, mi attacco ad internet e trovo un bell'albergo ad una decina di chilometri dalla città che ha ancora stanze disponibili. Avrei preferito stare in città, ma il periodo non aiuta di certo. Anche se Firenze non è Venezia per il carnevale, è comunque una città che ha organizzato eventi sulle piazze che attireranno un sacco di turisti. Avremmo dovuto lasciare l'auto e muoverci solo coi mezzi pubblici. Pazienza… La mattina dopo, di buon ora, partiamo. Ci vorranno tre ore di viaggio per raggiungere Firenze, fortunatamente tutta autostrada. C'è traffico, ma non ci sono ingorghi che ci fanno stare fermi per ore. Ci mettiamo solo mezz'ora in più del previsto. Quando arriviamo all'albergo, Marina resta incantata. È ancora più bello che in foto. È un rustico ammodernato, quasi un agriturismo, solo che non ci sono animali. C'è anche la piscina, ma è febbraio e fa un freddo cane. Negli angoli ombreggiati c'è pure qualche rimasuglio di neve. Quando ci presentiamo alla reception, però c'è una amara sorpresa. Le camere che avevo prenotato non sono disponibili. C'è solo una ...
    ... matrimoniale. Ci toccherà dormire nella stessa stanza. — Magari potrei chiedere di mettere una branda. — Ma che sarà mai, dai! Non preoccuparti, Marco. Io non mi imbarazzo se dobbiamo dormire nello stesso letto. Dopotutto sono solo per quattro notti — mi dice Marina. Vabbè, se sta bene a lei… Ci danno la chiave. Siamo al secondo piano. E non c'è l'ascensore. Mi carico in spalla anche il suo borsone e saliamo. Quando apriamo la porta della camera restiamo basiti. È davvero stupenda. Non assomiglia per nulla a una camera d'albergo. È spaziosa e arredata con gusto. Lascio i borsoni vicino all'armadio e do un'occhiata in giro. C'è una specie di salottino davanti alla TV (due divanetti), e al centro della stanza troneggia nientemeno che un letto a baldacchino. L'unica pecca è il bagno. È davvero piccolo. C'è a malapena spazio per una doccia ed i sanitari. Ma tanto… mica dobbiamo dormire in bagno! C'è anche un terrazzino, ma è poco più di un balcone, con una spettacolare vista sulla valle. E perfino un caminetto a gas sotto la TV appesa al muro, davanti ai divanetti. Intanto Marina ha già svuotato il suo borsone e mi chiama. — Marco, mi aiuti? Volevo mettere il borsone sopra l'armadio ma non ci arrivo. — Non preoccuparti, lascialo lì. Lo metterò su quando svuoterò anche il mio — le rispondo. Intanto ricevo una email dalla biblioteca. — Marina, ho appena ricevuto un messaggio dal curatore. Sei inserita nel gruppo di venerdì. — Leggo: — presentarsi alle ore 9.30 per le procedure di ...
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