1. La luce dei miei occhi


    Data: 26/11/2019, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: EroticiRacconti

    ... per una settimana. No! No! No! Non va assolutamente bene! Non posso avere questo genere di pensieri per lei. Ma l'erezione non accenna a passare. So già che sarà una settimana d'inferno. Ma glielo devo. Gliel'ho promesso. Le ho promesso la visita alla biblioteca già da un anno, e non posso tirarmi indietro ora. Maledizione! Maledizione! Maledizione! Cerco di allontanarmi, ma i miei piedi non si muovono. Sembrano inchiodati al pavimento. Non riesco neppure a smettere di guardarla dormire. Socchiude la bocca… e io esplodo. Letteralmente. Sono venuto semplicemente guardandola dormire. Finalmente mi sblocco e corro in bagno. Non mi capitava una cosa del genere da quando ero un ragazzino alle prime armi. Venire nei pantaloni solo guardando una donna! Afferro il bordo del lavabo e non faccio altro che lanciare una maledizione dietro l'altra. Ma che mi è preso? Marina è mia nipote. La figlia di mia sorella. A cui faccio da padre da quando aveva sette anni! Mi guardo l'inguine bagnato. Cazzo! non ho preso i vestiti per cambiarmi. Esco di corsa dal bagno e fortunatamente Marina dorme ancora. Afferro il borsone che non ho ancora iniziato a svuotare e torno in bagno a cambiarmi velocemente. Butto i boxer sporchi di sperma nel bidet e mi lavo velocemente al lavandino. Ed eccomi lì, nudo dalla vita in giù, di nuovo a lanciare maledizioni su maledizioni. Do la colpa al fatto che non ho una donna da anni. Più o meno da… da quando Marina aveva sedici anni. Sì, aveva sedici anni, e già ...
    ... mostrava la donna che stava diventando… Smettila! Non puoi avere questi pensieri!, dico a me stesso. Sono cose che urlo nella mia testa, ma il mio corpo va nella direzione opposta… Il pensiero, l'idea, le sensazioni… tutto mi porta a lei. Marina mi eccita. Ecco l'ho detto. Ma accettarlo… questo è un altro paio di maniche. Maledizione! Maledizione! Maledizione! Lo sconforto prevale. Non posso cedere. Non posso fare questo a Marina. Poi mi torna in mente la discussione che ha avuto con la sua amica. "Una puttana come tua madre", le aveva detto quella ragazza. No. Non posso assolutamente cedere. Non posso e basta. Non lo farò. Marina è mia nipote e basta. Ma sono lì, a dondolarmi avanti e indietro aggrappato al lavandino con un groppo alla gola. — Marco? Marco, sei in bagno? — bussa Marina alla porta. Accidenti! — Sì, tesoro — ma la voce è rotta, come se avessi pianto. — Stai bene, zio? Hai una voce… — Non preoccuparti, Marina, sto bene. Ancora un po' e poi esco. — Ok. Non volevo metterti fretta. È solo che non ti vedevo da nessuna parte. E si allontana. Prendo un paio di pantaloni e dei boxer puliti. Mi rivesto rapidamente. Uso il sapone elargito dall'hotel, lavo i boxer sporchi e li metto a sgocciolare sul miscelatore della doccia. I pantaloni li accartoccio nel borsone ed esco. Marina è seduta su uno dei divanetti con il libro in mano. Svuoto il mio borsone e poi, assieme al suo, lo butto sopra l'armadio. Lancio qualche occhiata a Marina, di tanto in tanto e vedo che si sfrega le ...
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