1. Diario primaverile - Aprile


    Data: 27/11/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Tibet

    Colloquio telefonico notturno. Lei che dorme accanto a me e io che ti ascolto silenzioso con gli auricolari, Mi chiedo quale maledetto tarlo ho nel cervello per fare cose simili. Quale brama di sesso assurdo e disperato mi perseguita. Ah... il mio peccato originale! Esserne marchiato a vita. ...mi sono distesa sotto le coperte e ho iniziato a toccarmi a far scivolare la mano lungo la pancia, fino a scendere mi sono sfiorata con le dita ho immaginato fossero le tue ho immaginato fossi tu a volermi scopare prima di dormire ho allargato le gambe e ho continuato a toccarmi tra le mie gambe c'eri tu che puntavi il cazzo era durissimo e lo sentivo spingere ti sei abbassato di più su di me e stringendomi dalla vita hai iniziato a penetrarmi strisciavi lentamente ma in modo costante sempre più dentro e una volta entrato tutto mi hai stretta più forte e con uno scatto ti sei trattenuto tutto dentro facendomi gridare sentivo le pareti del fondo spingere fortemente e l'arrivo di un orgasmo davvero da lontano poi hai iniziato a scoparmi in brevi colpi ma forti lo ritraevi e rientravi in un colpo solo, con forza avevi il ...
    ... volto calato sui miei seni e mi scopavi sentivo il tuo respiro pesante sul collo e mi dicevi quanto ti piacesse scoparmi e quanto fossi puttana mi dicevi di come mi avresti mangiato la fica dopo avermela arrossata dal troppo fottere più parlavi e più mi stringevi come fosse una morsa e ti sentivo tutto addosso e tutto dentro mi sembrava di non venire mai poi e' arrivato un orgasmo lentissimo ma forte ho sentito le gambe vibrare e la fica sciogliersi ho continuato a toccarmi... tu lo avresti fatto ma dopo un po’ non ce l'ho fatta più e sono crollata dal sonno! Pensieri sparsi e confusi.. Ricordo che da ragazzo amai molto un libro, un vecchio libro trovato su una bancarella. Era Diario Sahariano di Roger Frison-Roche, alpinista ed esploratore, raccontava delle sue scalate sulle montagne dell'Haggar nel deserto sahariano. Del suo lungo soggiorno nel deserto. Parlava di solitudine e di silenzio. Di lunghe ore di meditazione. Di una crescita morale. Di fuga dalle sollecitazioni esterne. Della capacità di metabolizzare la natura. Da allora rientra fra i miei sogni vivere così quel deserto. Ma so che non succederà mai. Tibet 
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