1. Sesso in gravidanza


    Data: 28/11/2019, Categorie: Etero Autore: benves, Fonte: Annunci69

    Mi guardo allo specchio e non riconosco quella ragazza riflessa.
    
    Ha un seno enorme intrappolato in una canottiera di cotone blu con le spalline usurate.
    
    I capelli castano rossicci le scendono oltre le clavicole in onde disordinate, mentre i fianchi iniziano a cedere sotto il peso della pancia che alla fine del sesto mese è sempre più visibile e ingombrante.
    
    Da quando sono diventata una futura madre single ho smesso di scegliere me, ma anche di scegliere, in generale, ed ho lasciato che le ore della giornata mi trasportassero al confine di un territorio sconosciuto e brullo, inospitale e desolante.
    
    Oggi mi vedo per la prima volta e sorrido a questa pancia che cresce e da una solitudine che presto scomparirà, per fare spazio a sentimenti nuovi, tanto entusiasmanti quanto spaventosi.
    
    Il sangue sotto la pelle brucia da qualche giorno, gli ormoni scossi si stanno agitando ancora di più e non mi tolgo dalla mente Davide, l’insegnante di scuola guida conosciuto l’anno scorso, quando pensavo solo a prendere la patente della moto, pronta a muoversi su due ruote con un motore rumoroso tra le gambe ed i piedi agili nel cambiare marcia.
    
    Ero concentrata solo sulla velocità, la libertà, nuove sfide ed un ragazzo severo, silenzioso, intransigente, ma abile nel farmi progredire lezione dopo lezione.
    
    Pensavo di stargli antipatica, che mi compatisse perché ero una donna sui trenta che non aveva nemmeno mai guidato un motorino sfigato.
    
    Credevo ridesse segretamente di ...
    ... me e delle mie paure, mentre tremavo a ogni curva stretta o quando invece di inserire la freccia spingevo il clacson.
    
    Lo spiavo mentre con aria neutra, quasi glaciale, mi allungava l’auricolare o i para ginocchia e la maglia lasciava intravedere gli addominali.
    
    Ascoltavo la sua voce piena e rassicurante, darmi istruzioni e sgridarmi a ogni errore.
    
    Mi sentivo piccola, fragile ed avrei voluto fargli sapere quanto mi eccitasse questo rapporto insegnante/allieva.
    
    Avrei voluto che la sera, a fine lezione, tanto ero sempre l’ultima e si arrivava alle nove, mentre mi aiutava a sfilare la giacca smanicata arancione, quella orribile e antiestetica giacca, mi prendesse la testa tra le mani e mi baciasse, invece di salutarmi per andare a portare le moto in garage.
    
    Solo poco prima della fine del nostro percorso, quando l’esame era vicino, ha mostrato un lato diverso, facendomi capire che gli ero tutt’altro che indifferente.
    
    Nel parcheggio dove ci si allena per la prova con i coni, quella che continuavo a sbagliare perché non mi fidavo dei suoi consigli, non seguivo il senso delle parole che mi ripeteva nell’auricolare, ero troppo presa da lui, dal cercare di far colpo su di lui.
    
    Quella sera finalmente ha capito che esito e finalmente, quando ha detto che se non fossi stata fidanzata ci avrebbe provato con me e mi avrebbe portata in vacanza in moto e ci saremmo divertiti come pazzi, in quel momento, mi sarei levata il casco e seduta cavalcioni sulla mia moto, lo avrei ...
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