L'INTESA
Data: 06/11/2017,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Gay / Bisex
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... speciale e a vestirmi di conseguenza.Mi gettò sul divano degli indumenti intimi femminili, nuovi, comprati apposta della mia misura. Restai di stucco, anche per la freddezza con cui mi aveva appena trattato. Stavo per dire qualcosa, ma lei mi zittì.- Taci – disse – da adesso le cose cambiano, caro. Io sono la Padrona, tu il mio sottoposto ... Io decido, tu obbedisci; io sono libera, tu sei schiavo, anzi – disse – con un sorrisetto malizioso – Schiava e troia! –Si allontanò senza degnarmi di uno sguardo e aggiunse: - Preparati in fretta, sgualdrina! –Restai sul divano allibito, ma intanto, il subdolo meccanismo del piacere proibito s’impossessava di me ... non avrei saputo né voluto ribellarmi.E mentre mi vestivo da prostituta, un’eccitazione sordida s’impossessava di ogni mio poro.Il calore mi salì alle tempie, mentre cercavo di immaginare il mio destino.Quella notte Frida mi fece capire subito quanto duro e pesante, sarebbe stato il mio percorso e quanto terribile e perfida sarebbe stata lei, come mia aguzzina.Quando fui pronto, mi aspettavo in un modo o nell’altro di fare sesso con lei, invece mi stupì, mentre in camera indossava una tuta nera di latex.Senza nemmeno guardarmi mi porse un bicchiere e disse:- Vai in cucina a masturbarti e vieni nel bicchiere. Appena hai finito, torna qui. Col bicchiere, naturalmente! –Mi smontò e mi fece sentire ridicolo, in corsetto e reggicalze, con le scarpe col tacco nere, mi sentivo inutile e pieno di vergogna a girare da solo per ...
... casa in quello stato.In piedi, come un miserabile, vicino al tavolo della cucina, chiusi gli occhi e feci del mio meglio per eccitarmi con la fantasia.Riuscii a venire, comunque, e controvoglia mi recai da Frida con la sborra ancora calda in mano.Lei era seduta, con le gambe accavallate e aspettava ... io non sapevo nemmeno cosa dire, volevo sparire, tanto mi sentivo mortificato in quell’abbigliamento, che addosso a me sembrava volgare e ridicolo.Passata l’eccitazione, non ero che un uomo peloso con le calze nere e la mutandina di pizzo.Lei mi squadrò attentamente, mortificandomi ancora di più, poi disse lentamente:- Bevila tutta! –- Adesso? – dissi cercando di prendere tempo.- Sbrigati e taci schiavo! –Controvoglia alzai il bicchiere e lasciai che la sborra mi colasse lentamente in bocca.- Lecca il bicchiere! – capii perché lo aveva scelto largo.- Vedi, troia – disse Frida – ti ho fatto sborrare prima perché tu sei uno schiavo di merda, non sei qui per giocare e godere, ma per subire e soffrire.–Allora si alzò e mi mise un guinzaglio al collo, poi mi trascinò in bagno, dove un enorme specchio implacabile mi restituiva la mia immagine, squallida, con la bocca impastata di sperma.- Appoggiati al lavandino, puttana. – disse mia moglie – perché voglio vedere che faccia fai mentre t’inculo. –Mi faceva morire con quelle parole ... avrei voluto fuggire, ma sapevo che sarei stato punito ancora più duramente ... che meraviglia, pensai, assurdamente, mentre la puttana che era in me si ...