1. All'estremità dell'universo


    Data: 04/12/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999

    Anthousa portava con sé nel taglio degli occhi la risacca del mare dalla quale era nata, nel sorriso conservava la spuma delle onde che s�infrangevano rumorose sulla spiaggia, nel cuore custodiva i riflussi con il ritmo ininterrotto e inestinguibile del loro salire e del loro ridiscendere, portando via i detriti della vita.Un giorno attraversò il mare senza badare alle maree portando con sé stessa quel profumo, quel sale sempre appiccicato alla pelle baciata da un sole generoso e caldo, illuminata da una luna che fedele le regalava i sussurri della notte. Lei osservava silenziosa e attenta, raccoglieva e aspettava fiduciosa, perché la sua pazienza andava oltre. Ciò che successe in seguito con la terra e con l�oceano confondendo i confini, non &egrave mai appartenuto a nulla che sia sembrato davvero reale. Nel ricordo strappato alla memoria, emergeva infatti la spontaneità d�una cultura libera e svincolata dal pregiudizio, indipendente dalle usanze e slegata dalle convenzioni, &egrave nella percezione rarefatta la sensualità ritrovava in modo istintivo forme e colori.Fu lei, invero, a trovare Archippos nella notte senza luna persa nel tempo del mistero, fu lei a decidere che lo avrebbe seguito nonostante tutto fino alla fine della foresta, fino alla fine della sua vita. E allora si racconta della notte che avanzava silenziosa dell�incontro fra quelle due anime che in una sola volta s�amarono per tutte le volte aggrovigliandosi e fondendosi.Si dice che lei fosse vestita ...
    ... solamente con indumenti di seta bianca come la luna e che portasse un piccolo brillante incastonato nell�ansa dell�ombelico, gioiello dentro il gioiello, pelle ambrata attenta nel raccogliere il rumore del mare, fianchi morbidi appoggiati alla gamba lunga e il muscolo guizzante a ogni passo sempre certo, quasi implacabile. Accanita, incontenibile e impietosa figlia del vento con i capelli a incorniciare un viso reso fiero dallo zigomo alto, con quegli occhi allungati dove le verità annegano nel buio dell�iride. La bocca disegnata da un contorno più scuro, un susseguirsi d�onde e di ritorni tutti accennati, eppure mai fermi, in nessun caso prevedibili né scontati. Nel taglio della bocca la cornice dei denti nel liberare un sorriso avvolgente, grande e pieno, manifestamente aperto, disponibile ed estroverso alle varie possibilità della vita.Lei era così, terribilmente bella, avvenente da guardare, incantevole da sognare, malgrado ciò impossibile d�afferrare e complessa da domare. Come il vento andava e tornava, intercalando velocità e lentezza quasi in modo tormentoso e struggente, finché un giorno arrivò lui alla fine delle maree, sopraggiunse senza parlare sprovvisto di racconti che fanno diventare apprezzabili e rilevanti i naufragi dei velieri pirati. Ebbene sì, era un pirata sopravvissuto alle tempeste, quelle maligne e spietate che pervengono per saldare il debito aperto con il mare, giungono sulla scia d�un cielo che urla imprecando e per tanto si cerchi di sfuggire arriva ...
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