1. Cuck e mogliettina sottomessi - capitolo II


    Data: 04/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: koss99, Fonte: EroticiRacconti

    Avevamo concordato una storia che poteva stare in piedi. Io ero un professionista che un po’ di tempo addietro avevo dato una consulenza alla sua azienda e che per qualche ora avevamo lavorato insieme. Era una storia un po’ ballerina non perché io non fossi un consulente, ma perché della azienda di Massimo non sapevo proprio niente, mi aveva detto solo come si chiamava il direttore tecnico che era la persona con cui avrei principalmente svolto il lavoro. Altre, tra cui Massimo, erano state coinvolte solo marginalmente e per poco tempo. Questo perché se la moglie avesse chiesto qualcosa su qualcuno, io avrei potuto tranquillamente rispondere che non l’avevo conosciuto. Quindi era richiesta un po’ di improvvisazione e di recitazione. Ero un po’ preoccupato per Massimo. Speriamo bene, pensai. Erano da poco passate le 18,15 quando stavo pensando ad una bufala ed invece li vidi comparire. Difficile pensare a quel trentacinquenne come una trav, era inverno ed era molto coperto, mentre Valentina, la moglie, era facilmente immaginabile come una sottomessa, ammesso che fossi riuscito a risvegliare una sessualità che in quel momento mi sembrava che lasciasse alquanto a desiderare. Fu lui a salutarmi. – Buonasera dottore, che fa da queste parti? Vengo spesso in questo centro commerciale e non l’ho mai vista. – Sorrisi. – Buonasera Massimo, in effetti non è proprio la mia zona, ma passavo da qui ed avevo bisogno di un carica batterie nuovo ed eccolo qui – risposi mostrando la ...
    ... scatoletta. Massimo mi presentò sua moglie, come nelle foto era timida, ma mi resi conto che un po’ di carattere lo aveva. – Stavamo per prendere un aperitivo, ci fa compagnia? – - Volentieri. – risposi. Ordinammo e ci accomodammo ad un tavolo. Mentre sgranocchiavamo patatine e noccioline e sorseggiavamo i nostri drink parlammo del più e del meno. Cercai di mettere Massimo a suo agio, parlava un po’ a voce troppo alta e mi sembrava un po’ nervoso. Lo feci rivolgendomi alla moglie che si era ritirata nel suo guscio. – Venite a fare spesso spesa qui? – chiesi. E lei apprezzò l’attenzione. – Sì – mi rispose, - stiamo a qualche centinaio di metri da qui, anche se quando veniamo a fare spesa prendiamo sempre la macchina… per le buste – mi disse indicando le stesse che riempivano il carrello posteggiato lì di lato. Lei sorrideva, era timida, ma non introversa, anzi sembrava più brillante del marito che, ora, non essendo più costretto a chiacchierare si stava rilassando. Continuai a parlare con lei chiedendole di quello che faceva, del suo lavoro e dei suoi interessi. Lei si sciolse, sorrideva ed era simpatica, era sempre timida, ma su quegli argomenti non era confusa, aveva le idee chiare. Mi accorsi che mi piaceva davvero, la volevo. Parlammo a lungo tanto che ormai eravamo alle diciannove. Pensavo che l’incontro fosse andato bene, ma non sapevo quale sarebbe stato il secondo passo, ci avrei pensato dopo. Mi alzai per andare a pagare e ci fu la solita scena che si ha in questi casi, ma no ...
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