1. "Sono la tua schiava"


    Data: 05/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Jimpoi, Fonte: EroticiRacconti

    Avevamo iniziato a sentirci per mail qualche mese prima, quando lei mi aveva fatto i complimenti per un mio racconto. Ci eravamo trovati in sintonia e pian piano lei si era aperta con me riguardo alle sue fantasie sessuali, ci scambiammo anche delle foto. Mi aveva raccontato aneddoti della sua vita sessuale di quando non era sposata, facendomi anche eccitare. Eravamo arrivati a fare sesso virtuale ed io mi ero masturbato guardando le sue foto. Si era molto eccitata per questo. Una sua fantasia predominante era quella di farsi dominare, fino a rendersi schiava, una donna oggetto in balia dell’uomo. Dopo qualche tempo io avevo una gran voglia di soddisfarla quindi cercai di convincerla ad un incontro, sapevo che era rischioso, ma non mi importava. Non fu per niente facile, ma alla fine cedette, curiosa anche lei di vedere come sarebbe andata a finire. Eravamo entrambi d’accordo di soddisfare quella sua fantasia della donna schiava e che ci saremmo incontrati a casa mia, io abito da solo. Concordammo una sera ed io passai tutto il giorno a completare i preparativi e a studiare un programma di massima. Quando suonò il campanello il cuore iniziò a battermi a mille, non avrei mai creduto di trovarmi in una situazione simile: lei aveva 12 anni in più di me ed era sposata, in più io non avevo mai dominato una donna come mi ero preparato a fare quella sera. Ci salutammo e lei mi diede un bacio sulla bocca e io le dissi: «Sei molto meglio dal vivo che in foto!», in effetti era ...
    ... molto bella. Le offrii una birra e quando finimmo le dissi: «Sei pronta?». Lei mi rispose: «Certo!». Allora io la guidai in camera e, calandomi nel mio ruolo, le ordinai: «Spogliati!». Lei si tolse il vestito, rimanendo con un perizoma nero, un reggiseno coordinato e delle calze a rete molto sexy che fasciavano le sue belle gambe. Vedendo che non andava avanti le dissi duro: «Completamente!». Lei, docile, si sganciò il reggiseno, lasciando nudo il suo seno ancora sodo, poi si sfilò le calze e le mutandine, mostrandomi il pube rasato. Trovandomi davanti a quel bel corpo che avevo tanto desiderato, mi eccitai molto e la mia erezione non fu molto nascosta dai pantaloncini che avevo indossato appositamente. Lei attendeva un mio ordine, così le dissi: «Coricati sul letto». Lei obbedì, io mi avvicinai al letto e presi il suo polso destro e lo legai con una corda che avevo preparato al pomeriggio. Per legare l’altra mano, mi inginocchiai sul letto e mi sporsi sopra di lei, premendo volutamente il mio pene duro contro il suo viso. Lei lo leccò attraverso i pantaloncini. Quando ebbi finito le legai anche le caviglie lasciandola con le gambe aperte e la vagina oscenamente in mostra. Lei non sembrava per niente imbarazzata di essere in quella posizione davanti ad uno sconosciuto, in fondo era la prima volta che ci incontravamo dal vivo. Subito avevo pensato di imbavagliarla, ma la sua bocca mi serviva libera. La guardai ancora un attimo, aperta ed indifesa davanti a me, poi mi tolsi la ...
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