Io e davide siamo l'universo - puntata 3 - Racconti Erotici

Io e davide siamo l'universo - puntata 3

Faccio per toccarglielo, ma lui mi blocca.

Gianni: "No! Non si può. Durante i 3 giorni non posso masturbarmi. Lo sperma lo devono estrarre loro"

Io: "Ma loro chi?"

Vivo in questo orfanotrofio da quando sono nato. I miei genitori non li ho mai conosciuti. L'unica cosa che so è che mia madre era una tossicodipendente e che quando sono venuto al mondo sono stato affidato a questo istituto. Ma ho avuto un'infanzia felice, ho molti amici e molti fratelli, soprattutto Davide, con cui condivido la camera.

Davide adesso è giù in mensa che mi aspetta per cenare mentre io sono nella camera di Gianni, che mi sta raccontando una storia veramente assurda.

Gianni: "Guarda? E' una cosa pazzesca. Guarda quanto ne esce..."

Io: "Liquido preseminale... Sei molto eccitato?"

Gianni: "Sì, moltissimo. E' una sensazione forte, ma non devo assolutamente masturbarmi perché loro se ne accorgono"

Io non ci credo, ma sto al gioco.

Io: "Ma chi sono loro?"

Gianni: "Non te lo posso dire, se si venisse a sapere che ho parlato con te mi caccerebbero via"

Io: "Quante storie!"

Gianni: "Però ti posso dire che cercano ragazzi della tua età. Io ti conosco, so che ti piace fare certi giochetti"

Io: "Ma quali giochetti?"

Gianni: "Sì, giochetti dai! Quelli che fai con il tuo amico"

Non capisco come faccia a sapere di me e Davide.

Io: "Intendi Davide? Ma va, siamo fratelli!"

Gianni: "Mica siete veri fratelli, e poi si vede lontano un chilometro che ve la intendete. Io ...

... so benissimo che cosa ti piace fare, ti sei dimenticato del capodanno di 3 anni fa?"

Arrossisco.

Io: "Ma eravamo ragazzini"

Gianni: "Comunque, vai dal figlio del portiere e digli che sei interessato ad un lavoro estivo. Ma lascia perdere quel posto che hai trovato, non tornarci! Se ti scoprono lì succede un vero casino.

Dammi retta!"

Io: "Mi hai fatto eccitare, guarda!"

Mi slaccio i pantaloni con l'intenzione di mostrargli la mia erezione.

Gianni: "Ti prego non farlo, io non posso"

Io: "Ma dici sul serio?"

Gianni: "Sì"

Restiamo un attimo in silenzio, mi riallaccio il bottone che mi ero slacciato.

Bussano alla porta.

Gianni: "Sì?"

Voce dietro la porta: "Sono Davide. Siete qui?"

Gianni: "Ciao, entra"

Io: "Ehi! Davide, stavamo per uscire"

Davide: "Cosa fate?"

Io: "Niente. Mi raccontava del suo lavoro"

Davide: "Giù è pronto. Venite?"

Io: "Certo. Andiamo!"

Gianni: "Io resto qui, devo farmi la doccia e prepararmi"

Io: "Ok, ciao"

Usciamo e andiamo in mensa. Mi sento un po strano, molto colpito da questo incontro con Gianni. Giù in mensa, al banco dove viene servito il cibo, non c'è la solita coda perché siamo un po in ritardo. E' rimasta solo la minestra. Ne prendiamo un piatto ciascuno e ci sediamo al solito tavolo, uno di fianco all'altro. Continuo a toccarmi e Davide se ne accorge. Con la mano destra mangio e con la sinistra mi tocco in modo compulsivo fissando il vuoto.

Davide: "Ehi, stai tranquillo"

Inizia ...