Tutto può succedere
Data: 21/12/2019,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
Roby era il primo miglior amico che avessi mai avuto. Eravamo nella stessa classe a scuola, giocavamo a calcio insieme e naturalmente lui era la stella della squadra; frequentemente dormivamo uno a casa dell’altro e cercavamo di passare insieme il maggior tempo possibile. Lui era la persona più importante del mio mondo. Guardando indietro credo di aver avuto uno di quegli innamoramenti che ragazzi di preadolescenti hanno per i loro migliori amici. Mi sentivo veramente legato a lui e, anche se allora non pensavo in questi termini, ora posso dire che l'amavo con tutto il mio giovane cuore.Poi, avevamo undici anni, la sua famiglia si trasferì. Era il primo grande colpo della mia vita, ero dannatamente affranto. Era come se stessi perdendo una parte di me. Il mio amico, il mio miglior amico stava per trasferirsi lontano e non lo avrei visto più. Era come se il mio mondo finisse.Chiaramente non finì, feci altri amici alle medie, al liceo ed all’università e ci furono momenti in cui sentii di avere dei grandi amici, ma erano solo momenti. Non era nulla al confronto della pura amicizia completa che avevo avuto con Roby. Lui era stato il mio primo vero amico, la prima persona che mi era veramente piaciuta e con cui ero stato in armonia, e lui mi aveva sempre fatto sentire che c’era qualcosa di buono e speciale tra di noi. Quella parte della mia vita ora era finita e sapevo che non avrei mai più avuto lo stesso genere di amicizia con qualcuno.Ma fu una sera, nel mio appartamento, ...
... quattro anni dopo l'università ed un milione di anni dopo le partite di calcio, che il telefono suonò ed era Roby. Disse che era in città per vedere sua nonna e voleva sapere se ero libero venerdì sera. Quasi precipitai dalla sedia, quando riuscii a parlare di nuovo gli dissi che naturalmente lo ero, avrebbe potuto venire a casa mia, saremmo usciti a cena e davanti a qualche birra parlare dei vecchi tempi.Era bello ma ero come nervoso come se stessi andando ad un appuntamento al buio. Ci conoscevamo ma questo risaliva a quindici anni prima. Se non mi avesse detto chi era non avrei riconosciuto neanche la sua voce al telefono. Avevo paura che lui non avesse tutti i miei ricordi di quel periodo o magari io non avessi i suoi. Quando l'orologio segnò le sette di venerdì sera, ero sulle spine.E, proprio in quel momento, bussarono alla porta. Aprii, guardai l’uomo che c’era alla porta e tutto quello che riuscii a dire fu: “Cristo santo!”Roby, il mio vecchio amico, era diventato un fusto di classe. Lo guardai incapace di credere ai miei occhi. Ecco un ragazzo con corpo da dio greco, muscoloso ma magro, con indosso una t-shirt tesa sul largo torace e sui deltoidi, con bicipiti che sembravano essere d’acciaio. I jeans logori pendevano larghi dalla sua vita ma si incurvarono per contenere le cosce. Lo guardai su e giù due o tre volte e finalmente incontrai quegli occhi blu e familiari, e riconobbi il suo groviglio di capelli castano scuro, quasi neri e quello stesso vecchio sorriso storto ...