1. Tacchi al centro commerciale parte 2 ritorno a cas


    Data: 04/01/2020, Categorie: Tabù Maturo Autore: highheels899, Fonte: xHamster

    Scusate piccoli miei.. mi sono praticamente addormentata scrivendo. Dove eravamo rimasti.. ah si, ecco. Ero intenta a masturbarmi nel bel mezzo del centro commerciale. Credevo di non essere vista ma ho notato sul retro dello scaffale unMORE AFTER THE JUMPragazzino, credo appena maggiorenne, che mi guardava con un evidente rigonfiamento nei calzoni. Ero agitatissima, tirai subito fuori la mano che ancora con 2 dita stava spingendo il cetriolo e finsi di cercare qualche prodotto dallo scaffale. Anche il ragazzo sembrava imbarazzato, tanto che seguendo la fidanzata si allontanò dal posto (ho sperato vivamente che fosse solo la mia immaginazione e che in realtà non mi avesse notato).Decisi a quel punto di recarmi nel bagno per completare la mia masturbazione ormai agitata. Mi tolsi le scarpe e appoggiai i piedi sui braccioli accanto al lavabo, il fresco della ceramica sui miei piedi aumentava il desiderio, sempre più forte di un potente orgasmo. Bagnai la mia mano con il lubrificante e con movimenti a mano aperta sul mio clitoride massaggiai, prima dolcemente e poi sempre più con forza, la zona calda.Stavo per spruzzare come una fontana.. quando improvvisamente sentì la maniglia e un viso di donna si affacciò nella stanza, ritraendosi immediatamente. VOlevo sotterrarmi. Con che faccia sarei uscita ora? Ancora tremante e senza aver raggiunto l’orgasmo mi asciugai velocemente e tirato giù il vestito e indossate le scarpe uscii di s**tto.Fortunatamente la donna non era più ...
    ... presente e riuscii ad uscire rapidamente da quella situazione scomoda. Mi recai al parcheggio allontanandomi di corsa, attirando col rumore dei miei tacchi lo sguardo di tutti quei mariti porci presenti.Avevo la bocca secca, mi vergognavo. E se ormai fossi segnata dagli eventi di oggi? E se mi avessero vista? Un senso di vergogna mi attraverso il corpo. Dall’agitazione faticavo a guidare tanto che giunta sotto casa toccai leggermente son la macchina contro il recinto.Presi le chiavi aprii il portone, salutai la portinaia come nulla fosse e chiamai l’ascensore. Intanto la mia mente ripercorreva tutta la giornata, interrotta solo dallo sguardo insistente della portinaia in lontananza. Era una signora matura, ormai sui 50 ma che ancora attirava lo sguardo di tutti i ragazzini, i quali (così vociferava la signora del terzo piano) si masturbavano quotidianamente pensando a lei, spiandola dai balconi mentre annaffiava le piante o cambiava i sacchi, oppure nei box auto quando con le sue zeppe da oltre 14cm attraversava di gran carriera il vialetto ogni mattina ed ogni sera al tramonto. Per quegli adolescenti ormai era un appuntamento fisso e sembra a giudicare dai vestiti succinti che indossava, che lo fosse anche per lei. Più di una volta notai dei preservativi sulla sua scrivania nell’atrio e ogni tanto avevo il sospetto che ammiccasse dei sorrisetti, accarezzandosi la gamba col piede, avvolto in quelle collant che solo ad immaginare sulla mia lingua mi s**tenano un brivido. Porta da ...
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