Il gioco di stefania (capitolo 1)
Data: 10/01/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Subiime
... insegnante,e capì che avrebbe dovuto spingersi oltre:
-"Lo guardi Professoressa".
Disse con voce languida.
-"Guardi come è eccitato il mio cazzo.."
e continuando a stringerlo e stimolarlo con maggiore decisione fece come per porgerlo verso la bocca di lei.
-"Provi a dirmi che non vorrebbe assaggiarlo..".
Stefania se ne stava immobile,ammirando quell'insapettato spettacolo.
Le parole di lui non le suonavano più così volgari e maleducate,ma avevano iniziato ad avere un gusto particolarmente erotico.
Osservava il suo alunno masturbarsi davanti a lei.
Fissava quell'enorme pene eccitato e le piaceva.
Le piaceva da morire.
I pensieri nella sua mente,ormai diventati bollenti e peccaminosi,iniziarono a trasparire nel suo corpo.
Le palpebre si abbassarono.
E lo sguardo,fisso e languido,lasciò trasparire il suo caldo stato d'animo.
Le labbra,serrate nella sua bocca,si mordevano a vicenda.
Il respiro divenne talmente profondo e marcato che entrambi potevano ascoltarlo.
Le mani,appoggiate sulle sue cosce,strinsero con forza la stoffa della gonna.
Talmente forte che quasi si alzò,mostrando ancora di più al suo alunno la sensualità delle sue calze scure.
Le gambe fecero per chiudersi simulando un ultimo tentativo di difesa,quando in realtà altro non fecero che provare ad assecondare e stimolare quell'immenso calore che sentiva crescere fra di esse.
-"Apra la bocca Professoressa,la apra ed assagi il mio cazzo..".
Si,ora ...
... non aveva più dubbi.
Quel tono,così volgare e sporco del suo alunno,la eccitava da impazzire.
Ora desiderava solamente perdersi nel piacere di gustare quell'enorme pene gonfio e voglioso.
Lo necessitava la sua mente.
Lo necessitava il suo corpo.
Ne poteva immaginare il sapore.
Ne poteva immaginare Il calore.
Tutto nella sua bocca.
Ed il solo pensiero di essere investita dallo sperma di lui,la rendeva ancora più calda ed assetata.
Ma fu proprio durante quest'ultima travolgente fantasia che venne bruscamente svegliata.
La campanella del cambio dell'ora la riportò con i piedi per terra.
Si guardò attorno perplessa,e vide tutto sotto una luce differente.
L'eccitazione del momento lasciò spazio a paura e sconcerto.
Si lanciò all'indietro come a voler fuggire dalla realtà,facendo cadere rumorosamente la sedia al suolo.
Raccolse la borsa in fretta e con passo svelto si precipitò verso la porta dell'aula.
Prima di chiuderla dietro di se,diede un'ultima occhiata al suo alunno.
Se ne stava fermo,immobile.
I pantaloni ancora abbassati fino alle ginocchia.
La fissava con quel suo sorrisino malizioso che ora aveva assunto un vago sapore di vittoria.
Stefania ancora non lo sapeva.
Ma quella mattina,cedendo pochi istanti ai suoi istinti tanto accuratamente repressi negli anni,aveva dato inizio ad un gioco molto più grande di lei.
Un gioco che avrebbe potuto sconvolgere non solo la sua carriera,ma la sua intera vita..