Salve terra, qui koona, 16a parte
Data: 16/01/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: sexitraumer
L’infermiera Madeleine mi fece accomodare sulla lettiga. Il tenente Terry mi squadrava senza tradire alcuna emozione. Madeleine mi sistemò distesa, e nel frattempo mi collegò i sensori per l’elettrocardiogramma, e non appena mi distesi avvertii una strana sensazione: avevo sonno e …persi conoscenza…. Ricordo solo che mi addormentai, e dormii molto profondo, ed anche abbastanza bene, considerando quel magnifico sogno: sognavo che ero su Titano Uno, e la mamma mi stava portando con sé, al sicuro nel TM elettrico, a recuperare una delle tante capsule di rifornimento che ci inviavano; la mamma mi guardava dandomi sicurezza, e mi parlava della situazione in generale senza creare alcuna angoscia od allarme:
“…stavolta Koona, vedrai che la prendiamo! Ci hanno promesso anche degli autentici semi terrestri per coltivare alberi di mandarino…”
“Buono il mandaino mamma…mandaino, …mandaino…!”
Non tutte le capsule che ci inviavano arrivavano integre; mediamente una su tre. Le altre due o bruciavano in atmosfera, o si depositavano in cima a qualche montagna deviate dal vento, o su un altopiano, che col TM non potevamo raggiungere. Mamma usciva dal TM e, spinti alcuni pulsanti, si metteva a distanza di sicurezza, e attendeva l’espulsione dei pallet più o meno cubici. Uno ogni dieci secondi preceduto da diversi lampi flash di avvertimento. Poi li caricava all’interno del TM, e ce ne tornavamo alla base nel giro di trenta minuti. Nel mio sogno non so come mia madre avesse ...
... caricato i rifornimenti, però nella cabina di comando era arrivato anche mio padre: io ero un passetto dietro a loro, e sembravano non fare caso a me; parlavano tra di loro del lavoro e della carriera; sentivo una sensazione di pace e completezza, non mi mancava nulla: ero semplicemente contenta; papà le diceva:
“Non mi piace che … l’altra sera è arrivata una ..ounimazi…i…one ufficiale dalla…mpagnia…sono …ntrario…a…dottare la giornata …niana di quindici ore…on è conve…nte…sai dopo cena …ssemblerò un altro …ocattolo per Koona; mi dovresti aiutare Iga…i serve che…”
“Papà !”
Mio padre non si voltava, e continuava a parlare con mia madre senza fare caso a me; ero contenta di stare con loro. Ero felice. Saturno invece mi pareva piuttosto sinistro, ed ogni volta che fissavo i suoi anelli era come se tagliasse la voce a mio padre che sentivo parlare come le prime voci via radio tra la Pegaso e la Micenea. Era come se mio padre parlasse radioese…la sensazione di benessere felicità durò pochi secondi che a me parvero dilatarsi.
Quel pianeta così silenzioso, quel Saturno per il quale voi terrestri sembrate stravedere per via degli anelli, per me bambina era solo un babau; una specie di gigantesco coltello pronto a tagliare in due la nostra casa su Titano. Mio padre e mia madre scomparvero: all’improvviso ero sola nella cabina di comando. L’aspetto rosa di Saturno diventava progressivamente più giallo, poi bianco, mi girava la testa e…
…avevo aperto gli occhi: ero in una ...