1. Tutta colpa della pubblicità


    Data: 17/01/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose

    Non vedevo l'ora di spogliarmi.No! Non pensate male, per favore�!Era una settimana che ero costretta ad indossare un corsetto scomodissimo.Ci risiamo. No-oo! Non pensate male, per favore�!Stavamo girando uno spot pubblicitario.Eh, sì. Sono un'attrice.No! Per favore! Non quel tipo di attrice�!Dicevo, stavamo girando uno spot da più di una settimana. Sempre lo stesso. Sempre le stesse battute.Il regista era uno stronzo perfezionista, o magari solo stronzo. Non gli andava mai bene niente. Anche il cliente stava cominciando a perdere la pazienza. Manco stessimo facendo un film da concorso�Era solo la pubblicità di una mozzarella, dopotutto.Il cliente aveva voluto le scene in costume da fine Ottocento, pensando che, magari, ciò suggerisse una migliore qualità� che il prodotto fosse più genuino, forse� Boh!Insomma era tutta settimana che mi mettevo 'sto maledetto corsetto la mattina e me lo toglievo la sera.Era scomodissimo: mi schiacciava la pancia se mi sedevo, facevo fatica a respirare anche quando stavo in piedi, figuriamoci poi fare respiri profondi di tanto in tanto, ma soprattutto mi schiacciava il seno.Da quel punto ero piuttosto ben fornita (una quarta) e a sera era completamente indolenzito.Per farmi passare il dolore avevo provato sia il ghiaccio che la borsa calda. Ne ricavavo solo un sollievo momentaneo. Insomma, non riuscivo più a mettermi il reggiseno e in casa (quando ero sola) me ne stavo con le tette al vento.Era sabato mattina e non ci sarebbero state riprese ...
    ... fino a lunedì.Mio fratello Antonio (16 anni) era a scuola, mia madre Francesca (41 anni) a fare la spesa, mio padre Vittorio (46 anni) non ne avevo la più pallida idea, mia sorella Cristina (23 anni) era andata via per un week-end col suo ragazzo. Quindi, in pratica, ero sola in casa.E cosa faccio?Indovinato! TETTE AL VENTO!!!!Ero in cucina a fare colazione. Niente di che: un caff&egrave e una brioche confezionata. Poi avevo intenzione di fare un lungo bagno caldo con l'amido di riso che mi avrebbe ulteriormente rilassato il seno.Stavo per dare un morso alla brioche e chi appare sulla soglia della cucina?�Oh, merda, papà!�, &egrave la prima cosa che pensai. E poi mi ero completamente bloccata, col braccio sollevato e la bocca spalancata con la brioche a pochi centimetri dalla bocca.� Becca! Ma ti pare il caso di andare in giro così! Sei nuda, cielo! � disse lui.Ah, mi chiamo Rebecca e ho 21 anni.� 'Che? &egrave la prima volta che vedi una donna nuda, papà? Andiamo� non fare il moralista! Mi fa male il seno.Ero stufa di dovermi sempre giustificare per ogni mia azione.� Sì, vabb&egrave� potresti semplicemente metterti una maglietta sopra, no? Senza il reggiseno.� Uff� tanto appena finito devo andare in bagno. E poi pensavo di essere sola in casa.Però notai che non mi toglieva gli occhi di dosso, anzi� dalle tette. Che proprio in quel momento avevano deciso di reagire inturgidendo i capezzoli. Riuscivo a sentirmeli duri. Anche senza guardare lo sapevo� li sentivo.Mi portai la ...
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