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L'amico di mio figlio
Data: 20/01/2020, Categorie: Incesti Autore: TATO
... ma non capisco, anche perché lui non sa di mè, ma poi mi guardo i piedi, accidenti devo essere scema, primo avevo ai piedi le ciabattine da camera, tacchetto, e fiocchetto, e poi chiaramente si vedevano le calze, 8 denari, a quel punto non sapevo cosa fare, ero imbarazzatissima, ma notai, che il ragazzo iniziò a muoversi, e a sistemare il suo cazzo che era nel frattempo diventato durissimo, e si vedeva bene quanto, e a quel punto ho perso la testa. Con una scusa, mi sono alzata, e sono corsa in camera, mi sono tolta la tuta, mi sono infilata la mia camicia da notte che uso, tipo vestito da sera tutta in raso e merletti, e ai piedi un paio di scarpe decolté, tacco 12, e dopo aver deglutito un paio di volte, e essermi fatto scivolare per bene sui fianchi la camicia da notte, ho raggiunto Aldo, che nel frattempo si era alzato, e così potei vedere il suo cazzo che premeva sulla stoffa dei pantaloni, in maniera oscena. Appena mi vide, spalancò la bocca, e farfugliò una cosa incomprensibile, io mi sedetti, accavallai le gambe, e lo spacco pazzesco si aprì, sino agli slip, mostrando una gamba da urlo, femminile, e poi con le scarpe ai piedi, ancora più valorizzate, rimase basito, poi gli chiesi se era scandalizzato, e lui scosse la testa, e iniziò ad avvicinarsi, come in trans, io iniziai a parlargli, a fargli complimenti, era veramente un bel ragazzo, e una volta vicino, con naturalezza, gli sbottonai i pantaloni, con gentilezza li feci cadere a terra, e poi affondai la mia mano ...
... nei suoi boxer, e estrassi il suo turgido e possente cazzo, era stupendo, dritto, scolpito dalle vene, un pezzo di marmo, e infine la sua maestosa cappella, svettava a coronare 25 centimetri di pulsante carne. Mi inginocchiai, e iniziai un lento, ma preciso pompino, ad ogni pochi passaggi, dopo averlo lavorato con la lingua, lo infilavo sempre più dentro, dopo una decina di minuti, toccavo con le mie labbra le sue gonfie palle, era tutto nella mia gola, così iniziai, ad andare su e giù, facendolo uscire quasi del tutto, e dopo aver ripreso fiato, giù, sino in fondo, Aldo ansimava, aveva appoggiato il bicchiere e preso con ambo le mani la mia nuca, e la spingeva sempre più forte e veloce, poi ad un certo punto, lo sentii vibrare, avvertii il suo seme, estrassi velocemente il cazzo, e diedi due colpi con la mano, e attesi il suo nettare, che non si fece attendere per molto, un attimo dopo eruttò, schizzò il primo getto direttamente sul mio viso, e poi il secondo, ancora più potente, e il terzo, poi lo presi in bocca, e lo feci scaricare tutto dentro di essa, ne aveva una quantità pazzesca, iniziai a berla, mi colava dalla bocca, e la ripresi con la lingua, era saporita, buona, la bevvi tutta. Poi, Aldo si sedette sul divano, gli tremavano le gambe, il respiro era affannoso, il cazzo sempre duro, lucido della mia saliva, mi avvicinai, gli sfilai i pantaloni, gli tolsi la camicia, e una volta nudo, a mia volta mi sflilai la camicia da notte, mi sedetti su di lui, e mi sistemai il ...