1. Mrs. Robinson


    Data: 12/11/2017, Categorie: Feticismo Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    ... involucro di carta dal salumiere e si incammina verso il banco del pesce, lui è ancora lì, obliquo e sbalordito, come avesse visto la madonna in un supermercato. Quando riesce a riprendersi guarda il suo carrello mezzo vuoto e pensa che per oggi può bastare, si dirige verso l’uscita e sa che per qualche giorno non riuscirà a togliersi dalla testa quell’avvenimento, insignificante per molti, letale per uno schiavo come lui. È dopo aver pagato la sua spesa che avviene il fattaccio, sta riempiendo il suo sacchetto quando la rivede, in fila alla cassa, gli sguardi che si incrociano e lui che si sente bruciare, abbassa gli occhi e quello che vede gli spappola il cuore, lei ha sfilato un piede dallo zoccolo di legno e lo tiene dritto in verticale, con la punta poggiata sulla suola dura, le dita leggermente contratte piegano la pelle e distendono la pianta arrossata, un’altra annunciazione celeste, con squillo di chiarire e coro di cherubini in festa: Dio c’è. Lui si sforza di sollevare lo sguardo e resiste alla tentazione di inginocchiarsi con devozione, la trova sorridente e consapevole, nascosta dietro ai grandi occhiali scuri, l’espressione compiaciuta di chi sa bene di aver fatto colpo. Ora quel ragazzo dalle fantasie un tantino esagerate è fuori dal supermercato, respira finalmente provando a riprendersi da tutte quelle incredibili emozioni. Raggiunge la sua auto e carica la spesa nel portabagagli. «Scusami, mi daresti una mano?» Lui si volta e se la ritrova davanti, la ...
    ... voce leggermente roca, da donna matura, «Prego?» dice lui incredulo. «Ho le buste troppo pesanti, mi dai una mano? Abito qui vicino non preoccuparti.» C’è qualcuno che davvero ha il dubbio su cosa risponderà il nostro giovanotto? Un attimo dopo sono già in marcia verso la casa di quella sconosciuta, lei cammina davanti, continuando per tutto il tragitto a digitare qualcosa sul suo cellulare, lui la segue senza riuscire ancora bene a capire il senso di quello strano fuori programma, adesso l’accompagno e me ne torno a casa mia, pensa. Neanche per un istante smette di guardarle i piedi da dietro, ovviamente. Il passo svelto della donna inscena una danza ritmata e regolare il cui tempo è scandito dal battere del tacco di legno sull’asfalto. Ogni volta che un piede si lancia in avanti l’altro si contrae, si solleva leggermente dalla suola e una piccola fessura oscura si schiude come una bocca che sembra voler ingoiare quel povero ragazzo. Quando poi il piede torna a schiacciare la calzatura lui si sente calpestare il cervello. Una tortura. Una deliziosa, tortura. La porta di casa si apre e accoglie due personaggi che ancora non conoscono l’uno il nome dell’altra. Lui si guarda intorno e inizia a sentirsi terribilmente imbarazzato. La donna misteriosa si dirige in tutta fretta verso una porta, «Un attimo solo caro, arrivo subito», poi sparisce. Il ragazzo rimane da solo con le buste ancora in mano e non sa cosa farne, le abbandona sul grande tavolo della cucina e rimane in attesa, ...