1. Nell’ ombra


    Data: 29/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Ma_ra, Fonte: RaccontiMilu

    Ero al buio, o comunque in penombra. Il letto era morbido e la mia schiena nuda appoggiata su lenzuola fresche. Il mio seno nudo si alzava e abbassava lentamente mentre respiravo piano.Dovete sapere che ho un seno abbondante ma bello sodo. Mi piace vedere gli uomini notarlo, desiderarlo. Per questo motivo indosso spesso magliette attillate, o camicie ampiamente scollate, che lasciano intravedere gran parte delle mie belle poppe abbronzate. Giovani e vecchi mi guardano per la strada, e sento sempre i loro sguardi li’, sul mio petto.Ma sto divagando. Quel giorno ero nuda, su quel letto in penombra. Sentivo le manette fredde ai polsi, le braccia tenute in tensione legate al letto. Le mie gambe leggermente aperte, anch’esse legate al letto. Ero immobilizzata, e la cosa mi eccitava.Sapevo di essere osservata, ma non sapevo quanti maschi mi stavano guardando. Vecchi o giovani? Da soli o in compagnia di mogli o fidanzate? Quanto di loro si stavano già masturbando guardandomi? Non ne avevo idea. C’era una webcam davanti a me, era l’unica cosa che sapevo.La porta si aprì all’improvviso, e lo vidi. Un bel ragazzo, alto, ...
    ... giovane, muscoloso. Indossava solo un paio di jeans e mi guardava con una gran voglia nel suo sguardo. Si avvicinò lentamente. Sentivo il mio respiro diventare più frequente, vedevo il mio seno alzarsi e abbassarsi di più, e questo attirò l’attenzione del ragazzo.Era di fianco a me, in piedi. La sua mano si mosse piano e mi accarezzò il seno, lentamente. Era eccitato, si vedeva. Era veramente giovane, forse 20 anni. La webcam era accesa, riprendeva tutto.Lo schiaffo arrivò all’improvviso. Sulla tetta sinistra, forte. Fece un rumore secco che riempi’ la stanza in penombra. Lo guardai negli occhi, gli piaceva. Il secondo schiaffo mi colpì in faccia, piu’ debole. Non voleva farmi male, ma voleva farmi capire che lui era in controllo.Guardandomi dritto negli occhi, con una mano cominciò a tormentarmi un capezzolo, mentre con l’altra si slacciò piano i jeans. Non indossava mutande, e un gran bel cazzo uscì già in tiro. Lo porto vicino al mio viso mentre mi colpì con un secondo schiaffo sulla tetta.Per la prima volta sentii la voce. Fuori campo, non del ragazzo. Una voce forte, autoritaria. “Succhiaglielo come una troia, forza!”. 
«1»