1. Come e’ iniziata la nostra storia (cap. v di vi)


    Data: 31/01/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: suntopless, Fonte: Annunci69

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    Tornammo alle tovaglie, ci stendemmo. Lei cominciò a spalmarsi la crema solare un po’ dappertutto, ovviamente soffermandosi sulle tette.
    
    Il mio cazzo, inevitabilmente si drizzò. Come non poteva essere così con una scena del genere davanti agli occhi e con tutta evidenza fatta apposta per me!
    
    Non successe altro fino a che non andammo nuovamente in acqua per rinfrescarci.
    
    Io provai nuovamente la spiacevole sensazione di freddo non appena venni a contatto con l’acqua. Anche lei restò immediatamente colpita dal freddo. Indugiammo per un po’ sulla battigia per tentare di ambientarci a quella temperatura dell’acqua.
    
    D’improvviso Manuela mi si buttò contro e cominciò a spingermi per farmi entrare in acqua.
    
    “Dai! Entra, su! Non ti spaventerai mica per un po’ di acqua gelida?”
    
    E continuava a spingermi e nel far ciò inevitabilmente mi strusciò più volte le tette di sopra.
    
    “Ah sì?” le risposi “Vuoi la guerra? E che guerra sia!” e cominciai a spruzzarle una gran quantità di acqua. Lei, infreddolita, scappò via e si mise a correre dentro l’acqua. Io la inseguivo e le gettavo ancora dell’acqua addosso. Lei si fermò, ormai tutta bagnata. Ora fu lei ad inseguire me ed a gettarmi grandi quantità di acqua. Fui io questa volta a scappare. Finché mi raggiunse, mi si gettò addosso e mi fece cadere in acqua. Riuscii a rialzarmi, la afferrai e tentai di metterle la testa sott’acqua.
    
    Ovviamente ...
    ... nello svolgimento di tutte queste azioni i nostri corpi più volte vennero a contatto. Le sue grandi tette vennero a contatto più volte con il mio corpo, anche con le mie mani che tentavano di prenderla a forza per calarle la testa in acqua.
    
    Ci divertimmo un po’ così mentre eravamo in acqua per poi, stanchi, ritornare alle nostre tovaglie.
    
    La spiaggia nel frattempo si era popolata un po’ di più. Certo non ai livelli delle altre spiagge cittadine, ma rispetto alla mattina presto quando eravamo arrivati c’erano indubbiamente più persone sulla spiaggia.
    
    Notammo, uscendo dall’acqua, che due coppie di ragazzi avevano piazzato ombrellone e tovaglie vicino a noi. Ad almeno dieci metri per la verità, quindi non propriamente vicinissimo, ma rispetto alle altre persone nella spiaggia, che distavano almeno una cinquantina di metri da noi, potevamo ritenerli vicino.
    
    Ci stendemmo, bagnati, sulle tovaglie e cercammo di riposarci un po’ prendendo il sole.
    
    Poco dopo ci raggiunse una ragazza, una delle due ragazze nostre vicine.
    
    “Ciao Manuela! Ciao John!”
    
    “Ciao Yoko! Come stai? Che ci fai qui?” le chiese subito Manuela.
    
    “Niente! Questi amici mi hanno invitata per venire qui con loro oggi ed eccomi qua! Che bel posto! Non c’ero mai venuta!”
    
    “Neanche noi! Già: è davvero bello questo posto! Pulito, incontaminato ma soprattutto tranquillo e solitario.” le rispose Manuela per tutti e due.
    
    Yoko continuava a guardare le grandi tette nude di Manuela, sembrava un po’ in ...
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