I – CARLA
Data: 16/02/2020,
Categorie:
Voyeur
Prime Esperienze
Sesso di Gruppo
Autore: rastacan83, Fonte: xHamster
Carla si sveglia nel suo letto tra le lenzuola stropicciate, il sudore le imperla la fronte e ricopre di una patina umida il corpo. Il seno si alza e si abbassa al ritmo del respiro affannoso. Gli occhi cercano di adattarsi all'oscurità e vagano alla ricerca di qualcosa nella stanza da letto arredata con gusto minimale. Carla è stanca, i muscoli le dolgono, in particolare quelli delle gambe lunghe e tornite, come se avesse compiuto uno sforzo. E' sempre così quando sogna, il suo corpo reagisce come se se gli avvenimenti onirici fossero accaduti veramente nella realtà. A volte si è svegliata con i muscoli o con la pelle segnata da lividi, con le labbra sanguinanti o i vestiti strappati. Carla oggi si sveglia accaldata, con una sensazione calda ed umida tra le cosce e le mutandine grige intrise di umori e tirate fino ad affondare tra le grandi labbra. I seni sensibili ed i capezzoli turgidi che spingono contro il leggero tessuto della canotta bianca. Quando apre gli occhi una mano è poggiata delicatamente tra la curva della pancia e l'attaccatura del pube, le dita rilassate bagnate di umori, l'altra cinge la base del seno opposto carezzandone la curva. Non ricorda sempre i sogni, soprattutto quando si sveglia così, e questo non fa eccezione. Sa che è stato un sogno a sfondo sessuale da ciò che le racconta il suo corpo e sente ancora le ultime onde dell'orgasmo provato appena prima di svegliarsi. Era ormai un anno che le mancava il contatto con la pelle di qualcuno, il ...
... calore di un altro corpo. Da quando aveva lasciato il suo fidanzato a pochi giorni dal matrimonio non aveva avuto nessun rapporto sessuale se non con se stessa e il sogno, in qualche modo, le raccontava che il suo corpo anelava a qualcosa di più. Distese gli arti e si alzò dal letto combattendo contro il dolore alla spalla destra, quella con più viti di titanio che ossa, ogni mattina finché non scioglieva i muscoli il dolore sordo le ricordava il perché si fosse allontanata dagli altri esseri umani. Un anno prima Carla era una donna felice e soddisfatta, aveva un fidanzato stupendo ed una brillante carriera. Forse la troppa felicità l'aveva resa troppo cieca per notare i piccoli cambiamenti del suo uomo, la gelosia crescente ed immotivata, le piccole violenze psicologiche che pian piano le avevano fatto perdere, senza che se ne rendesse conto, il controllo della sua vita. Prima aveva accettato di abbandonare gli amici, poi il lavoro ed, infine, aveva accettato, contro tutte le sue convinzioni, di sposarsi. Carla guarda se stessa riflessa nel grande specchio della camera, il fisico slanciato, la vita stretta, le curve morbide del seno e dei fianchi. Lo sguardo le cade sulla cicatrice che la segna dal fianco all'attaccatura del pube. Altri ricordi le affollano la mente, ricorda di essersi sentita in gabbia in una vita che non era più la sua ma quella di un altro in cui lei era poco più di un burattino. Ricorda come avesse raggiunto il limite e trovato il coraggio per ribellarsi. ...