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Latte
Data: 21/02/2020, Categorie: Incesti Autore: aries
Erano passati cinque mesi dalla nascita di Marco e le cose in casa si erano normalizzate.Mio padre aveva ripreso la sua vita fatta di viaggi, in pratica non era mai a casa e mia madre si dedicava all�allattamento del pupo che era senza fondo.Era proprio questo il problema, ogni volta che mia madre allattava io non potevo fare a meno di stare a guardare.Quei seni bianchi, prosperosi da cui usciva copiosamente latte mi mandavano in fregola.Avrei avuto voglia di attaccarmi e succhiarli fino svuotarli.Era estate e mia madre non si dava certo cura di coprirsi, dopo l�allattamento rimaneva lì con la camicetta aperta e i seni al vento e a me veniva duro da morire.Devo dire che in quel periodo mi masturbavo anche due volte al giorno.Con mia madre avevo sempre avuto un rapporto molto disinvolto e spesso scherzavamo sulle ragazze che frequentavo. Anch�io la stuzzicavo, col fatto che papà era sempre via, le suggerivo di farsi l�amante e lei rispondeva che per quello che ne sapevo io poteva anche averlo.Una sera dopo l�allattamento non resistetti e andai a sedermi sul letto vicino a lei.I suoi seni odoravano di latte, ero inebriato.�Certo tuo padre è proprio uno stronzo.� esordì lei.�Perché?��Mollarmi così a casa, sola con due figli. Sono mesi che non faccio altro che preparare da mangiare e allattare. Mi sento una vacca. � sbottò.Scoppiai a ridere.�Che c�è di tanto divertente?� fece lei.�L�idea della vacca.� risposi continuando a ridere.�Con queste�� disse sollevandosi i seni �così ...
... piene di latte mi sento proprio una vacca.��Però sono belle�� le dissi cercando di non far trapelare la mia eccitazione.�Trovi? Voi uomini siete così primitivi. Oltre tutto è un po� sono pronta a riprendere a fare sesso e tuo padre non si degna di approfittarne.� era un po� amareggiata.�Te l�ho detto, trovati un amante.��Ma quale amante. Pensa a te piuttosto, la mattina trovo sempre tracce della tua attività notturna. Ma non ti stanchi mai?�Scoppiai a ridere. �Sono sempre eccitato, anche adesso�� e le indicai il bozzo.�A chi tanto e a chi niente.� sospirò.�Da quando è che non lo fai?� le chiesi.�Ti sembrano domande da fare a tua madre? Comunque da tanto, da quando abbiamo messo in cantiere tuo fratello.�Parlammo ancora un po�, poi fece per alzarsi.�Dove vai?� le chiesi.�A prendere il tira-latte. Tuo fratello non ha finito la cena.�Mi venne un idea.�Lascia stare quel marchingegno. Posso succhiartelo io.�Mi guardò stupita.�Che ti passa per la testa?��Niente... sono curioso� mi piacerebbe assaggiare il tuo latte.�Sorrise divertita. �Non è che vuoi trafficare con le mie tette?�Sorrisi anch�io, un po� imbarazzato.Lei alzò le spalle. �Ma sì.. in fondo non c�è niente di male��Non potevo crederci. Ci guardammo negli occhi, poi lei si raccomandò �Fai piano, che sono molto sensibili.�Le feci una carezza leggera e notai che i capezzoli si erano inturgiditi.Avvicinai le labbra al capezzolo più vicino, lo esplorai con la punta della lingua, poi lo afferrai delicatamente con le labbra e ...