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Un patto in comune
Data: 26/02/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Idraulico1999
... sollevare il capo non appena lei me lo permise e ritornare a leccare i suoi piedi. Forse inizialmente lei non s�aspettava una simile resa incondizionata da parte mia, ma la cosa non la sorprese più di tanto, anzi sembrava che fosse naturale per lei e forse già da tempo aveva atteso il momento in cui m�avrebbe sottomesso assoggettandomi in quel modo:�Adesso devo andare, la lezione per oggi è finita�.Al suo comando mi staccai dai suoi piedi e le rinfilai le scarpe, ma senza calzini, perché quelli li avrei tenuti io per lavarli con la mia bocca e per imparare per bene a riconoscere il suo odore. Carponi la seguii fino alla porta e dopo averla aperta mi prostrai ai suoi piedi, Martina ne sollevò uno e mi impose di salutarla baciando la suola della scarpa.�Sappi però che questo è soltanto l�inizio. Da oggi dovrai portarmi rispetto e servirmi come si deve. Tu sei il mio schiavo e la regola che dovrai sempre seguire è molto semplice: io comando, tu obbedisci. Ti è tutto chiaro leccapiedi?�.�Sì, certo padrona�. Martina rise di gusto per la risposta con cui suggellai quel patto e di cui poi mi pentii.�Bravo, è così che ...
... devi chiamarmi e dovrai stare sempre inginocchiato ai miei piedi, poiché t�alzerai solo quando sarò io a darti il permesso�.Non avevo idea di cosa m�aspettasse o forse preferivo non pensarci. I suoi calzini erano lì sul mio divano, li raggiunsi carponi, come se ormai mi sentissi davvero un cane e mi fosse impossibile mantenere una posizione eretta. Ero solo, libero da ogni imposizione e da qualsiasi controllo, avrei potuto risollevarmi cercando di riprendere parte della mia dignità, ma non fui capace di farlo e neanche pensai di farlo. Restare immerso nella mia umiliazione era l�unico modo che avevo per non riflettere su di essa. Sapevo bene che al piacere subentrava la vergogna e il disgusto e volevo allontanare il più possibile quel momento, perché se mi fossi rialzato tornando alla normalità avrei sentito subito il peso di quanto avevo fatto. L�eccitazione riprese a pulsare nel mio cervello quando avvicinai il viso ai calzini di Martina, m�aggrappai disperatamente a quel dissennato e insano piacere, infilandomeli in bocca e lasciando che il sapore della degradazione e nel contempo dell�umiliazione s�impossessasse di me.{Idraulico anno 1999}