Ritorno a casa
Data: 04/03/2020,
Categorie:
Cuckold
Sesso di Gruppo
Autore: priapo_ap
Premessa necessaria. Credo che qualsiasi forma di violenza, soprattutto verso i minori e le donne, siano un abominio assoluto. Le pagine di questo racconto racconteranno storie di soprusi e depravazioni che devono far riflettere nella loro veridicità su a quanto può spingersi un uomo nei suoi gesti e quali siano le sue motivazioni per comportamenti così deviati che devono essere condannati senza alcuna remora. Detto questo buona lettura.PROLOGOMi chiamo Mauro, ho 42 anni e sono un figlio di puttana. In tutti i sensi. Sono nato in un piccolo paese sperduto sull'Aspromonte, mia madre mi concepì con il boss locale di cui sono figlio mai riconosciuto. Nonostante questo mi ha voluto bene come e forse più delle sue figlie naturali, tutte donne. Sono cresciuto in una casa isolata ma dove non mancavano i confort, oltre che del boss mia madre era a disposizione dei suoi uomini e di chiunque lui volesse. Don Piero più che calabrese sembrava uno svedese, alto biondo e con occhi chiari. Mia madre invece era la tipica donna del sud, mora piccola e formosa. Io venni fuori uno splendido ibrido, alto e con gli occhi chiari come mio padre ma moro e riccio come mia madre. Altra particolarità di Don Piero è che credo fosse molto dotato come lo dedussi durante la mia fanciullezza, io comunque posso dire di aver un cazzo lungo una ventina di cm e bello largo. Quando ci veniva a trovare Don Piero era sempre buono con me, mi riempiva di giochi e si assicurava che io stessi bene, poi si ...
... appartava con mia madre. Fino agli undici anni la mia vita era scandita dalla scuola, dove mi venivano spesso fatte battute dagli altri bambini, e casa dove con la frequenza quasi giornaliera venivano uomini. Chi pensa che i bambini non capissero certe cose si sbagliano di grosso. Dalla mia stanza dove dovevo rimanere in quei casi sentivo tutto. Dalla finestra vedevo chi arrivava e chi usciva. Mia madre dentro casa girava quasi sempre nuda sotto coperta solo da una vestaglia. I generosi seni e la fica pelosissima erano spesso in bella mostra, quando sentiva rumore di auto mi diceva di andare in camera finchè non veniva lei, ed io obbedivo. Se qualcuno era in cucina sentivo tutto.-Madonna scopare con Cetta non mi da più gusto, è troppo sfondata-Ci credo già solo Don Piero basterebbe a spaccarla se ci metti tutte le altre minchie che prende..Questo era quello che mi capitava di sentire quotidianamente (tradotto in italiano dal calabrese) oppure cose di questo genere-Io per non rischiare di fare un bastardino anche io con lei glielo metto sempre nel culo-Noo io vengo sempre sulle tette, troppo arrizzantiA scuola subivo spesso battute, parlavo poco e così Don Piero dalle medie mi mandò in collegio, dove stetti fino al diploma. Io non volevo tornare mai a casa, veniva mia madre a trovarmi ogni tanto e all'inizio anche Din Piero, ma poi diventò un pezzo molto grosso della mala e si dette alla latitanza. A nome suo parlavo con Giuseppe che è sempre stato molto chiaro con me. Io rimanevo ...