Vacanze al Cairo - Capitolo otto
Data: 05/03/2020,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
Capitolo ottoPensammo di prendere un taxi invece del metrò che ci avrebbe messo dei secoli, ci mettemmo sul marciapiede fuori del cancello del Club e dopo poco una piccola, vecchia Peugeot si fermò.“El fundu Mena House, min faddlach” Disse Michele nel suo miglior arabo dopo che ci fummo sistemati sul sedile posteriore.“Aiywa, effendi” Rispose il conducente mentre si lanciava nel traffico sussultando.Anche se il traffico era come al solito caotico, il conducente guidava dentro e fuori come un ossesso. Fortunatamente la macchina era piccola, noi eravamo stretti nel sedile posteriore e non venivamo sballottati eccessivamente, purché ci tenessimo con forza alle maniglie.“Cosa mi stavi dicendo al Club?” Chiesi a Michele per parlare di qualche cosa.Lui si girò e guardò fuori del finestrino rimanendo in silenzio per qualche momento.Poi disse incerto: “Quando eravamo seduti sulla panca ed io ero sulle tue ginocchia, ho sentito improvvisamente qualche cosa di strano. Una specie di formicolio mi ha attraversato, una cosa che non avevo mai sentito,... allora, beh, in vita mia non sono mai stato così bene con qualcuno.”Lottando per trovare le parole corrette, proseguì dicendo che gli piacevo, gli piacevo molto più di quanto potesse spiegare. Con mia sorpresa, e per la prima volta dall’inizio della nostra relazione, lui sembrò troppo imbarazzato per continuare a parlare.“Va tutto bene sai. Io penso di capire come ti senti. Io sento lo stesso per te. È una sensazione strana, non è vero?” ...
... Dissi chinandomi verso di lui e guardandolo.“Sì” Rispose ma la sua mente era altrove.“Tony” Disse dopo averci pensato: “Tu ritornerai in collegio fra alcune settimane. Cosa dannazione farò poi io?”Questo pensiero non mi aveva colpito fino ad allora. Sapevo naturalmente che sarei tornato a casa, ma fino a quel momento non avevo pensato alle implicazioni. Ero estremamente felice ed avevo seppellito nel profondo della mia mente il fatto che prima o poi ci saremmo separati.Sarebbe stato inutile cercare le parole adatte, ed invece misi una mano all'interno della sua coscia stringendogliela delicatamente. Michele mise la sua mano sopra la mia e la strinse con forza. Chinandosi in avanti mise la fronte contro il finestrino e guardò la strada che scorreva.Mi chinai a guardarlo e vidi le lacrime scivolare lentamente giù per le sue guance. Questa volta non c’era possibilità di errore, non potevo pensare che si trattasse di acqua o qualsiasi altra cosa.“Ehi!” Dissi riuscendo a far uscire le parole: “Dai, stupido! Abbiamo ancora molto tempo e sono sicuro che ti sarai stancato molto prima che avvenga.”Lui tornò ad appoggiarsi allo schienale e sembrava tentasse di riprendersi. Respirò profondamente e sospirò, rilasciò la presa sulla mia mano accontentandosi di lasciarla là.Passammo il resto del viaggio in silenzio e non parlammo fino a che il taxi non attraversò i cancelli dell’albergo e si fermò davanti all'enorme portico d'ingresso.Michele aveva ragione. L'edificio era da ammirare. Sul ...