1. Mio figlio - 9 - Finalmente il culo


    Data: 07/03/2020, Categorie: Incesti Autore: Una madre

    ... pronta,mi ero rimessa carponi mentre mio figlio da dietro,aveva cominciato a leccarmi il buchino intriso dei miei stessi umori e della sua saliva. -Amore.....cerca di infilarci dentro un dito.- Gli avevo detto memore degli insegnamenti della mia amica. La prima intrusione mi aveva dato strane sensazioni ma non era stata dolorosa. (Qualche giorno dopo avrei scoperto che quel lubrificante oltre che contenere oli emollienti,aveva anche delle molecole analgesiche il che mi confermava che il farmacista aveva ben intuito l'uso che ne avrei dovuto fare) Poi,dopo avermi spalmata con l'olio lubrificante vi aveva infilato due dita e poi tre provocandomi dolorose contrazioni che comunque,riuscivo ancora a sopportare. Con le tre dita infilate nel mio culo aveva dato inizio ad un movimento rotatorio e nel contempo,si spingeva in dentro e tornava indietro ad un ritmo dettato dalle mie reazioni e dai gridolini che sfuggivano dalla mia bocca. -.....sono pronta amore....mettimelo in bocca e fattelo succhiare mentre io mi rilasso un po'- Il cazzo di mio figlio,teso all'inverosimile,con la cappella livida e tutte le vene gonfie,era diventato duro come un bastone di legno scolpito ed a malapena riuscivo a tenerlo tra le labbra. Col corpo scosso da brividi di paura,avevo deciso che quello era il momento e presa la boccetta dell'olio,glielo avevo ben spalmato io stessa dalla capocchia sino allo scroto. Al primo contatto della sua cappella con le pieghe del mio sfintere anale,avevo serrato i denti ...
    ... e chiuso gli occhi pronta al peggio. Con la mente cercavo di ricordare i suggerimenti ricevuti che ma che a nulla erano serviti giacché,alla prima spinta,mentre le mani di mio figlio mordevano la carne dei miei fianchi,avevo lanciato un urlo staccandomi subito da lui. Con la testa incassata sul cuscino mi ripetevo:"Devo spingere....devo aprirmi come se dovessi evacuare....apriti stupida....che figura stai facendo con tuo figlio" e mentre con le lacrime bagnavo la federa del guanciale avevo chiesto al mio torturatore di riprovare. Ancora olio...altri massaggi e penetrazioni con le dita...altre grida di dolore e quando il dardo rovente mi aveva bruciata ancora con fitte lancinanti aumentando il mio tremore e la mia paura,avevo implorato mio figlio: -Amore- Gli avevo detto liberandomi dalla stretta delle sue mani e togliendomi da quella insopportabile postura: -Amore.... togliti e sdraiati....voglio provare stando io sopra di te.- Sdraiato in posizione supina,potevo vedere con terrore l'ariete che non era ancora riuscito a sfondarmi. Per qualche minuto sono rimasta seduta sulle sue gambe per respirare,calmare il mio tremore e cercare la giusta concentrazione per il tentativo che io stessa avrei fatto. Mio figlio mi guardava con occhi strani come a volersi scusare per il dolore che mi aveva procurato ed io accennando un sorriso simile ad una smorfia,avevo cercato di rassicurare anche lui. Imponendogli di restare immobile,mi ero sollevata posizionandomi con le natiche all'altezza ...