1. Stizza scemata


    Data: 16/03/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999

    Stavo soffrendo in maniera immane, stavo immensamente penando, mi stavo tormentando la mente, ero radicalmente adirata e enormemente stizzita nel corpo e nell�intelletto, ero acidula e aspra come lo yoghurt quando &egrave scaduto, perché mi sentivo notevolmente esasperata per come ero stata trattata, mercanteggiata e in conclusione lasciata dal mio ragazzo. Per tutto ciò che avevo patito volevo rabbiosamente vendicarmi rivalendomi violentemente con il mondo, giacché ero andata a quella festa senza gioia con un rancore insidioso e sordo in corpo, con la smisurata voglia addosso di fracassare tutto.Quel ragazzo che m�apparve e che intravidi in seguito là in mezzo mi lusingò, invogliandomi all�istante fisicamente scompigliandomi le viscere, effettivamente non era bellissimo, giacché della sua umanità non sapevo né volevo conoscere nulla, eppure m�attirava aizzandomi e questo mi bastava, era realmente irresistibile, poiché sfoderava un�insolita e rara charme. In preda al mio sordo risentimento ci salutammo, dopo m�avvicinai afferrandogli una mano e scrutandolo fisso negli occhi. A seguito di quelle occhiate lui tentò di divulgare qualcosa, ma io gli feci cenno di tacere, dopo mi seguì senza conversare fino alla camera da letto dell�amica della quale eravamo ospiti. Con un�insopprimibile rancore gli liberai lestamente il cazzo dagl�indumenti, lui voleva discorrere, in quella circostanza lo zittii nuovamente.Al presente era visibilmente sconcertato per la mia fortuita e inaspettata ...
    ... iniziativa, aveva un�erezione incontenibile, ma non maestosa per l�occasione. Io volevo rifarmi essendo stata punta nel vivo, manifestamente in preda al mio enorme dispiacere, per il fatto che assieme al mio collerico impulso di rivalsa ingoiai quel cazzo fino all�impugnatura, succhiandolo con vigore fino a quando non ne estrassi il liquore, che sgorgò abbondante e denso. Per qualche istante lo tenni tra la lingua e il palato, percependo sensibilmente il suo rapido e naturale afflosciamento in attesa d�una nuova erezione.Questa volta spettava a me, così m�accovacciai sopra di lui infilandomi il suo cazzo nella fica, poi cominciai a cavalcarlo nella posizione della smorza candela con grossolana e scorbutica prepotenza, collezionando tre poderosi e sfrenati rabbiosi orgasmi nel tempo di dieci minuti d�orologio. Allorquando mi ripresi dal secondo, m�accorsi che quel maschio non aveva eiaculato, ma era all�acme sommo del piacere. In tal modo lo distanziai da me isolandolo con una breve spinta, mentre lui m�osservava guardingo e incredulo e con gli occhi d�un animale ferito, che chiedeva fervidamente il colpo di grazia finale.Io non potevo concederglielo, in quel momento esecravo assai la sua specie, lui iniziò a dialogare, tuttavia lo misi a tacere con un cenno, m�allontanai da lui rivestendomi rapidamente dei pochi indumenti che mi ero sfilata chiudendomi frettolosamente la porta alle spalle. La collera e il forte disappunto che avevo accumulato era adesso evaporato, almeno per ...
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