1. Lo zio piero (3a parte)


    Data: 17/11/2017, Categorie: Etero Autore: Robi1967, Fonte: Annunci69

    ... arrivati due tipi per fargli vedere qualcosa sul cellulare.
    
    Chiamavano altri, e tutti lì a guardare e a ridere. Secondo me era roba porno, perché se arrivava una ragazza per guardare, la mandavano via"
    
    "E diceva di essere stanco, poverino! Stronzo!" Cinzia si accese una sigaretta "E dopo?"
    
    "Io sono andata via prima, ero distrutta. Comunque quando Riccardo ha visto che mi alzavo, è venuto a chiedermi il tuo numero di cellulare"
    
    "E tu glielo hai dato!!!"
    
    "Non fare quella faccia! Sembravate, anzi… eravate… come una cozza sullo scoglio! Perché non dovevo!?"
    
    "Non ti è parso strano che lui non l'avesse già?"
    
    "Un po' sì, ma ho pensato… E senti cazzo, ero anche ubriaca!! Gli avrei dato il tuo codice fiscale se me lo avesse chiesto!"
    
    Cinzia aspirava boccate dalla sigaretta, come un palombaro in difficoltà pretende l'ossigeno.
    
    "E se mi chiama? Ti rendi conto?"
    
    Rita fece spallucce "Se vedi un numero sconosciuto, non rispondere. Oppure gli dici di andare affanculo, così, senza troppi giri di parole"
    
    "Già, già… la fai facile tu!… Andiamo, dai, ti accompagno. Poi me ne torno a casa"
    
    "Pago io qua" disse Rita, con voce sommessa, colpevole.
    
    Come immaginava, anzi temeva, nel pomeriggio Riccardo la chiamò.
    
    Cinzia si era preparata un discorso, in cui non c'era spazio per chiarire:
    
    lui era uno stronzo e lei non voleva più vederlo. Se si incrociavano per la strada sarebbe stato come se non si fossero mai conosciuti né visti.
    
    Ma lui ...
    ... insistette, voleva scusarsi, perché la colpa dell'accaduto era tutta dell'alcol.
    
    Cinzia ascoltò le parole di lui, e gli parvero sincere: pareva davvero dispiaciuto, e lei stessa riconosceva che tutta quella birra aveva scatenato anche in lei pensieri ed azioni che in altri momenti sarebbero stati più ponderati e controllati.
    
    Nell'arco della telefonata l'atteggiamento di lei cambiò, cominciò a considerare l'ipotesi di dargli una seconda chance, perché lui, in fondo, le piaceva.
    
    Così, quando Riccardo le propose di incontrarsi per chiarire a quattr'occhi, fece solo finta di doverci pensare.
    
    "Devo riflettere Riccardo. Ti chiamo stasera e ti dico se ne ho voglia o meno" concluse lei, con studiato tono altezzoso.
    
    "… Certo, capisco! Io spero che tu ti renda conto che è stata una situazione che ci è sfuggita di mano, ad entrambi. Sei una ragazza splendida e qualunque decisione tu prenda io la rispetterò. Ma dammi l'occasione per dirti queste cose di persona, poi se vorrai, Cinzia, io sparirò per sempre!"
    
    "Va bene Riccardo. Ci sentiamo stasera, ciao" e riattaccò, con tono freddo.
    
    "Ciao…"
    
    Come lei già aveva programmato, la sera stessa lo aveva cercato per dirgli che sì, lo avrebbe incontrato per chiarire, cosa che avvenne nel dopo cena.
    
    Si trovarono in un bar del paese, da soli, e lui la sommerse di scuse, sfoggiando una dolcezza che la fece sciogliere per lui.
    
    Ora Cinzia voleva gestire il potere che sentiva di aver conquistato, non dandogli dunque piena ...