Al supermercato
Data: 25/03/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: saralele21
... fondo al corridoio i camerini di prova.
Perfetto! Pensai. Dopo aver lanciato un'occhiata furtiva ma eloquente al mio inseguitore, abbandonai il carrello e mi infilai nello stretto corridoio che conduceva a quelle microstanzette separate fra loro da altrettante micro pareti che non ci avrebbero certo nascosto dagli sguardi e dalle orecchie indiscrete, ma volevo quel cazzo a qualunque costo.
Percorsi frettolosamente tutto il corridoio, entrai nell'ultima cabina e attesi. Restai immobile, impalata al centro della stanzetta e mi misi in ascolto. Sentivo il cuore in gola e la fica fremere e pulsare di eccitazione al pensiero che entro breve quelle mani l'avrebbero sondata e violata. Udii dei passi avvicinarsi e più si avvicinavano più sentivo il battito del mio cuore accelerare, poi sentii la tenda alle mie spalle spalancarsi freneticamente.
Le mie orecchie quasi non udivano altro che il battito impazzito del mio cuore. Quell'uomo ora era a pochi centimetri da me, ma restai immobile, non mi voltai per guardarlo e tenni gli occhi bassi per non vederlo riflesso nello specchio che avevo di fronte. In quel momento non volevo vederlo, volevo solo sentirlo.
Le sue mani non si fecero attendere e cominciarono a palpare il culo da sopra la gonna, poi scivolarono sulle cosce e sollevarono quel tessuto che ancora ci divideva. Le sue dita calde e ruvide affondarono avidamente nella mia carne, massaggiando e palpando le mie chiappe sode.
Brividi di piacere cominciarono a ...
... rotolarmi addosso quando le sue dita si avvicinarono alle mie mutandine. Infilò una mano nella camicetta e mi palpeggiò le tette attirandomi a sé, mentre con l'altra afferrò energicamente la mia vulva e la strofinò aumentando la mia eccitazione che già sentivo esplodere. Il suo cazzo duro era incollato al mio culo, ma era ancora imbrigliato nei jeans.
Appoggiai un piede sullo sgabello divaricando le gambe e cominciai a roteare il bacino contro il suo, mentre il mio respiro si fece più affannoso.
Le sue dita entrarono nelle mie mutandine e stuzzicarono ogni anfratto della mia fica vogliosa. La sua mano si riempì con i miei umori. Sentivo il suo petto gonfiarsi e sgonfiarsi sempre più velocemente e rantoli arrapati salire dalla sua gola.
Sfilò poi la mano dalla mia camicetta e si chinò fino ad avere la bocca pari al mio culo, spostò le mutandine a cominciò a leccarlo e a penetrarlo con la lingua. Quel contatto caldo, umido e tanto desiderato mi fece impazzire. Rovesciai il capo indietro, mi aggrappai alle pareti e cominciai a gemere in preda all'estasi. La sua lingua scivolava avanti e indietro fra il clitoride e il culo, variando la velocità e i movimenti. Quella lingua sembrava fatta apposta per farmi godere. Sembrava volesse mangiare la mia fica.
D'un tratto si alzò lasciandomi per un attimo disorientata, ma non appena sentii la fibbia della cintura tintinnare, mi girai di scatto fino a trovarmi di fronte a lui e allungai una mano sul suo pacco. Lo palpai prima ...