1. Figa d'acciaio


    Data: 26/03/2020, Categorie: Anale Dominazione / BDSM Hardcore, Autore: MisAlys, Fonte: xHamster

    Lo specchietto retrovisore alzava il sipario su una calda mattina di inizio Ottobre. Un mese che annuncia l’inverno in molti posti, ma non a Roma. Qui gli ultimi squarci d’estate regalano giornate di sole e temperature elevate. Valentina osservò le macchine dietro di lei, riflesse nello specchietto. Poggiò le mani affusolate e ben curate e lo spostò di pochi centimetri per potersi guardare. I suoi occhi verdi raccontavano bugie, le labbra carnose peccaminosi segreti. I lunghi capelli neri cadevano copiosi sulle spalle. Il viso sembrava uscito da un fotoromanzo osé. Valentina sorrise e scese dalla macchina. Nel voltarsi per chiudere lo sportello due operai, a pochi metri da lei, rimasero come incantati davanti alla sua silhouette. Era impossibile non guardarla. Valentina era bellissima e il suo abbigliamento era il frutto più proibito: una poliziotta della stradale. Non una semplice vigilessa, ma la ex recluta più alta come punteggio al C.A.P.S. Il suo lavoro consisteva nel pattugliare la Cassia e la Flaminia, due arterie nevralgiche del nord della capitale. Valentina si allontanò dalla macchina e superò i due operai. Lei notò come la guardavano, e anche se era lo stesso sguardo di libidine che la “seguiva” sin dai tempi del liceo, lei non poté che provare una ventata di piacere. Essere guardate e desiderate è uno dei pochi piaceri che una donna non baratterebbe mai. Specialmente Valentina.“Che culo da dea” – disse uno dei due uomini. Come dargli torto. Due cupole di carne ...
    ... tonda e soda che gli allenamenti in palestra, e l’originale tocco di Dio, tonificavano ogni giorno. A 26 anni Valentina era nel fiore della bellezza e della sensualità. Gli stretti pantaloni neri della divisa, e la camicia abbottonata poco facevano per nascondere le sue gambe sinuose e la sua terza piena. 1.70 cm di proibito peccato. Valentina era consapevole della sua bellezza, come ogni mantide sapeva tessere ragnatele di sguardi e provocazioni. Il carattere deciso e maniacale nel lavoro, l’ambizione e la prorompente sensualità non potevano certo passare inosservati. I colleghi più giovani facevano a gara nell’invitarla ad uscire dopo il lavoro, i più anziani parlottavano tra loro come marinai in licenza. “Figa d’acciaio”, questo era il soprannome che le avevano dato. Ai tempi della scuola uno dei ragazzi dell’ultimo anno scrisse sul muro dei bagni: “Valentina P. se te lo fa venire duro, tu sbattila al muro”. A ben vedere le espressioni erano cambiate, ma la protagonista restava lei.Valentina entrò in un bar e ordinò un caffè. I tagli di budget e personale fecero sì che da circa un mese, lei pattugliasse in solitaria. La cosa non le dispiaceva affatto. Poteva godersi il piacere di multare un uomo spericolato, senza irritare il collega. Lui la detestava quando si faceva prendere la mano, ma era così divertente vedere gli occhi di rabbia di certi uomini mentre lei staccava il blocchetto delle multe. Quelli stessi guidatori che vivevano nello stereotipo che “la donna non sa ...
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