1. La nuova scuola


    Data: 24/08/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Dominazione / BDSM Autore: Lovedust, Fonte: RaccontiMilu

    Per essere una scuola di provincia l'aula era piuttosto grande ed il numero di banchi assai elevato. Poco più di una ventina contando la cattedra. Una stanza di 8x8 metri circa, o almeno così pensava. La cosa che più la turbava però erano tutti i ragazzi e ragazze seduti che la guardavano in modo strano, quasi lei fosse un'aliena quando in realtà veniva da una città che non distava molto da lì. Era un paesino dell'Umbria e lei veniva da Ancona, eppure tutti quei volti e quei corpi e l'intera stanza gli sembrava totalmente nuova, quasi fosse ad anni luce da casa piuttosto che a duecento kilometri di distanza.: Signorina lei sarebbe? le chiese l'uomo alla cattedra. Baffi bianchi, barba e capelli pure. Il professore sembrava un Mark Twain più bianco e più giovane del normale.: Laura Putarelli, sono una nuova studentessa. questo &egrave il 4B giusto? Risposi io timidamente. Arrossendo mentre notavo le risate che alcuni ragazzi facevano ad aver sentito il mio cognome. Pensavo che finite le medie e trasferendomi non sarei più stata chiamata miss Puttanelli, ma &egrave una distorsione facile da effettuare.: Silenzio voi. Si sieda prego signorina. Mi disse il professore indicandomi un sedia vuota in fondo a sinistra di fianco al muro. Mi andai a sedere. Di fianco c'era una ragazza. Bionda chiaro, occhietti azzurri un viso dai tratti delicati, bella. Sarà una ragazza dell'est pensavo vedendo le sue gambe lunghe, una seconda di seno. Era l'opposto di me in pratica. Bruna, la pelle ...
    ... abbronzata, gli occhi nocciola una terza di seno e bella in carne, il mio sedere infatti era bello rotondetto, il suo invece era secco come le sue gambe e lievemente piatto.: ciao, io sono Marta. Mi disse porgendomi la mano a bassa voce, visto che il professore aveva ripreso la lezione che avevo interrotto entrando. Non mi ero sbagliata, aveva un accento dell'est.: Laura, molto piacere. Dissi io stringendogli la mano notando le sue dita lunghe e affusolate, aveva delle mani molto belle.Mi sedetti e pensai di seguire la lezione, ma la mia compagna di banco la pensava diversamente e prese a parlarmi.M: come mai ti sei trasferita qui?L: sai, i miei si erano stancati della città. Il lavoro il traffico il casino che c'&egrave e quindi abbiamo comprato una casa qua e ci siamo trasferiti.M: ma come fanno i tuoi con il lavoro, e per i soldi?L: ogni tanto tornano in città per concludere qualche affare, ma non so bene, sai ai miei non piace parlare di lavoro.M: Ah. Tu invece? non ti dispiace esserti trasferita? come hai fatto con gli amici e con il ragazzo?L: oh, per me non &egrave un problema, gli amici li potrò rivedere ogni tanto, però..... dissi arrossendo. Io il ragazzo non ce l'ho.M: vi siete lasciati? ti ha tradito?L: oh no no, non l'ho mai avuto un... un ragazzo. Insomma c'era un tipo alle medie con cui uscivo ogni tanto, ma niente di più.M: quindi tu sei ancora una verginella?Inorridii all'udire quella parola pensando che il professore ci avesse sentito. Non era così, ma arrossii ...
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