1. La sorella bona 6 - Che notte


    Data: 30/03/2020, Categorie: Incesti Autore: ErosMassimo, Fonte: EroticiRacconti

    Mi avvicinai e con un senso di liberazione lo incastrai fra le sue cosce e lo strofinai un poco, poi lo feci risalire e con la punta cominciai a esplorare. La sua fica era bagnatissima, impaziente di accogliere il cazzo e così, con decisione, lo affondai completamente. - Aaahhh! Finalmente! Lo sento, lo sentooo! Come ce l’hai duro! Certo, pensai, mi sto scopando una strafiga come te. E’ da quando ti ho vista in discoteca, che ce l’ho duro e alla fine mi è riuscito di mettertelo dentro. - Toh! Prendilo, prendilo! - Sì, che lo prendo! Lo prendo tutto, il tuo cazzo! Le sensazioni che provavamo erano molto intense per tutti e due. Il suo modo di muoversi, inarcando la schiena all’indietro per ricevere il cazzo più dentro, mi stava facendo impazzi-re. I nostri movimenti erano lenti, profondi, a pregustarci il lungo godimento che ci aspetta-va. Continuammo per un bel po’ in quel modo, languidamente, senza aumentare la velocità e solo l’intensificarsi di gemiti e sospiri rivelava l’aumento del piacere e dell'eccitazione. A un certo punto lei manifestava il suo godimento con parecchia veemenza e mi venne la preoccupazione che qualcuno potesse sentirci. - Stai tranquillo, i proprietari qui intorno abitano tutti molto lontano, vengono solo nel mese di agosto! - Ah, quindi sei venuta qui molte volte, visto che li conosci? - Sì, ma non per quello che pensi tu, siamo stati quasi sempre in comitiva! Sapessi quante volte sono venuta a prendere il sole su questa veranda! - Ah sì? E adesso? ...
    ... - Adesso sono venuta a prendere il cazzo, mmmmmmmm! - E’ meglio il sole o il cazzo? – le dissi ridendo e continuando a sbatterglielo dentro. - E’ meglio il cazzo! mille volte meglio! Aaahhh! Senza fermarmi cominciai a frugare nella scollatura a cercare i seni, glieli toccai a lungo e poi lasciai le mie mani aggrappate su quelle rotondità e continuai, beato, a spingerle il cazzo dentro, più dentro che potevo. Avevo sempre sognato, nelle mie fantasie, di trovarmi in quella posizione, prendere una bonazza all’impiedi, da dietro, tenendo le sue tette nelle mie mani e adesso lo stavo facendo, mi stavo togliendo lo sfizio con quella bonazza di mia sorella. Mi stavo eccitando sempre di più a sentirla ansimare in sintonia con i colpi che le imprimevo. Senza accorgermene, avevo aumentato il ritmo e stavo raggiungendo pericolosamente il punto di “non ritorno”. In un barlume di lucidità riuscii ad allentare la pressione, pensando che volevo ancora scoparmela a lungo. Mi accorsi che le stavo palpando avida-mente le tette e la mia eccitazione cresceva, cresceva, avrei continuato all’infinito, in quel modo. Il suo respiro era sempre più concitato, stava godendo e adesso non si agitava, si era fermata, si era completamente abbandonata al mio cazzo e si faceva sbattere fino in fondo. Di nuovo il piacere che provavo era divenuto indescrivibile, ma riuscivo a contenermi, pote-vo aumentare il ritmo senza paura di perdere il controllo e così riuscii a farmela a lungo, con padronanza. La sentii ...
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