1. Entraineuse


    Data: 01/04/2020, Categorie: Anale Feticismo Trans Autore: IreneFlower, Fonte: xHamster

    ... tu te ne renda conto, sento che cominci a realizzare ciò che stai facendo e prendi un pò di iniziativa. Ora non serve più che lo faccia io, la tua mano mi sta stringendo la tetta e sta timidamente pizzicando il capezzolo di sua spontanea volontà, ci stai prendendo gusto eh? Maiale!Ti sto guardando con la mia espressione da gatta, mentre le mie unghie laccate di rosso tentano di graffiare il bicchiere e lo tormentano facendolo scorrere sul banco del bar.Raccolgo una goccia di liquore dal bordo del bicchiere e la porto alle labbra con movimento studiato e sensuale, leccandola con avidità. Ad un tratto ti fermi, perplesso.C'è qualcosa di strano, non riesci a capire cosa.Di colpo allontano la tua mano dal mio seno, con mossa brusca e inaspettata.Ti lancio uno sguardo penetrante ed indagatore, leggo nei tuoi occhi una profonda eccitazione.Con un rapido movimento ti afferro la patta dei pantaloni, la mia mano sente sotto la stoffa un oggetto duro che si erge orgogliosamente verso l'alto per una lunghezza adeguata.Si, il ragazzo può andar bene ed è anche già pronto, penso tra me. Tu strabuzzi gli occhi, nessuno ti aveva mai palpato in modo così esplicito, frontato e per giunta in pubblico. Il barman, che mi conosce bene, cerca di nascondere il sorriso da un'orecchio all'altro girandosi verso i suoi amati bicchieri. La gente intorno a noi fa finta di non vedere, qualcuno che ha assistito alla scena sussurra qualcosa ai suoi amici che manco a dirlo si girano per osservare.Li guardo a ...
    ... mia volta e li sfido con il mio sguardo da guerra, cedono prima loro, distolgono lo sguardo e ritornano alle loro chiacchere, con aria triste ed invidiosa.Ok, hai passato l'esame. Anche se sei rimasto come un baccalà credo si possa ricavare qualcosa da te.Afferro la borsetta con una mano, la tua cravatta con l'altra e ti strattono verso l'uscita del night come un cagnolino al guinzagio, mi segui senza tentare nemmeno di reagire. Incespichi un paio di volte, tanto per non smentire la tua goffaggine congenita ma mi segui senza opporre troppa resistenza.Andiamo alla tua auto, incredibilmente riesci ad aprire la portiera senza farti cadere le chiavi e mi inviti a salire.Mi accomodo sul sedile, lo spacco del vestito scopre le mie gambe affusolate permettendoti di ammirarle in tutto il loro splendore. Le calze trasparenti le rendono desiderabili e proibite, la fascetta del reggicalze le evidenzia ulteriormente.Ancora una volta inghiotti saliva a vuoto ma questa volta non osi posare le tue mani dove non puoi.Ti faccio il gesto di andare, dove non importa, a casa tua, in hotel, dove ci sia un letto, questo è l'implicito messaggio, silenzioso quanto evidente.Non so come ti chiami, non me ne importa, non voglio saperlo. Non chiedermi niente, non devi sapere nulla di me, non ha nessuna importanza per quello che entrambi sappiamo che ci aspetta tra poco, ed in ogni caso non te lo direi.Guidi come un automa, ogni tanto sento i tuoi occhi sulle mie gambe e sul mio seno, ma ti comporti bene ...
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