1. "chiedi e ti sarà... dato". (2)


    Data: 19/11/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Vagisil_l, Fonte: Annunci69

    ... resisteva.
    
    Ogni cosa che faceva o tentasse di fare, anche per potersi per un solo istante distogliere, era ormai condizionata da questo evento che.. “Ma come si è potuto permettere.. dico io??” - “Ma chi è costui, e cosa vuole da me? Perché proprio me?? ..se chiamassi Andrea??” - Era un suo amico carabiniere. Un uomo che gli aveva fatto il filo per qualche tempo, i quale dovette poi desistere per via della nuvola di indifferenza nella quale si trovò ad arrabbattarsi per uscirne. “No. Macché?!!! ..meglio di no!”
    
    Tornò ancora una volta in cucina perché non rammentava più il motivo per il quale poco prima c'era stata. Poggiata allo stipite della porta aspettò che qualcosa affiorasse nella sua mente ormai aggrovigliata come un gatto tra i gomitoli di lana. Non osò pensare che il vero motivo per il quale si trovava ora in cucina era quello che pian piano si andava formando nella sua mente che, quanto più cedeva, tanto più si placava. Cominciava ad essere così combattuta come chi sapeva di parteggiare per una delle due fazioni in campo. Ciononostante resisteva e ancora combatteva, osservando le due forze e opposte visioni che volendo comunque andare in direzioni opposte, continuavano ancora a lacerarla come fosse lei un fragile tessuto che, anche per non strapparsi, andava lentamente.. cedendo.
    
    Pian piano Bene e Male, Lecito e Illecito, Giusto e Sbagliato, sembrarono infatti accordarsi e giungere così ad un compromesso che a ...
    ... entrambi avrebbe potuto giovare.
    
    E quel “coso” parlante, quasi fosse la persona stessa, iniziò così a pensarlo quasi fosse la persona stessa, certamente scomoda e a disagio in quell'ambiente angusto e maleodorante. Andò verso la pattumiera. L'osservò. Il nastro che poco prima teneva insieme i lati dello scatolo, sembrava la cima capace di tirare su un naufrago. Di recuperare uno speleologo sfortunato e al contempo fortunato dal dirupo nel quale s'era cacciato.
    
    Sì arrese a quella forma di potere che gli stava dando tutte le emozioni alle quali non era più abituata. E la cosa gli piacque. E lei, che non aveva mai avuto grilli per la testa, e che fino a quel momento sembrava avesse nella testa milioni di locuste impazzite piombate, improvvisamente sul suo campo di grano mentale, come d'un tratto e come al fischio di una nave in partenza,, vide lo sciame.. dileguarsi. E lei tornare padrona, indisturbata, del campo.
    
    Prese l'oggetto e tornò nel salotto. Posatolo sul tavolo l'osservò alla ricerca del pulsante che con il suo evidente colore giallo sembrò chiamarla. Tremava ed era al contempo sicura, pensando a quel ragazzo. Perché doveva essere di un ragazzo, quella voce. Non certo di una persona coetanea dei suoi 49 anni meravigliosamente portati. Alcuni filamenti di quel tessuto in parte lacerato, cedettero. E lei premette quel pulsante d'avvio che, con rumore un po' sinistro le disse che il contatto era instaurato.
    
    (continua)
    
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